L’installazione è costata dai 1.000 ai 5.000 euro. Piscina (Lega): “Chi rimborserà i conduttori di bus e camion e le aziende?”
Milano – Il Tar della Lombardia ha annullato gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso nelle zone di area B e C di bus e camion sprovvisti dei sensori dell’angolo cieco. L’obbligo era stato imposto da Palazzo Marino dopo una serie di incidenti mortali ed era entrato in vigore dal 2 ottobre 2023.
Secondo il Tar della Lombardia, a cui si sono rivolti aziende di trasporto e Assotir con due differenti ricorsi, poi riuniti, il Comune non ha le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza, su cui ha competenze “esclusive” lo Stato. Le regioni possono intervenire su temi che riguardano la tutela della salute, i comuni possono “istituire aree a traffico limitato nei centri abitati (Aree B e C di Milano nel caso di specie) per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale”. E in questo caso “è palese che un dispositivo volto a scongiurare incidenti in danno di pedoni e ciclisti risponda ad un’esigenza di ordine pubblico e sicurezza, del tutto estranea a componenti incidenti sull’ambiente e i beni culturali ma invece ‘funzionale alla tutela dell’incolumità personale’ per ‘prevenire una serie di reati (…) come l’omicidio colposo e le lesioni colpose'”.
E mentre l’assessore alla Mobilità Arianna Censi ribadisce che la misura sia “essenziale” per evitare incidenti a pedoni e ciclisti e annuncia il probabile appello al Consiglio di Stato, gli esponenti cittadini del Carroccio si dichiarano tutt’altro che sorpresi della bocciatura e puntano il dito sui costi sostenuti dalle imprese e dagli autotrasportatori per adeguarsi alle norme, e si chiede chi ne pagherà le conseguenze.
Piscina (Lega): Bocciatura palese, ora chi risarcisce questi costi?
“Era palese che il TAR avrebbe rigettato la delibera di Giunta Comunale che obbligava gli operatori all’installazione sui mezzi pesanti dei sensori per l’angolo cieco”, commenta Samuele Piscina, segretario cittadino della Lega e Consigliere comunale di Milano.
“Siamo tutti favorevoli ad aumentare la sicurezza in strada per le categorie più deboli – continua Piscina -, ma voglio ricordare che l’installazione di detti sensori costa dai 1.000 ai 5.000 euro e che gli stessi suonano a prescindere che si sia fermi o in movimento, che si affianchi un’auto o un monopattino. In pratica suonano sempre, senza garantire alcuna sicurezza”.
Secondo il Carroccio milanese, l’iniziativa del Sindaco Sala e della sua Giunta, subito bollata come “mediatica” dalla Federazione Automobilisti Italiani, penalizza fortemente una categoria fondamentale, “impedendo di fatto a chi quotidianamente garantisce l’approvvigionamento di beni e servizi alla città di poter lavorare in assenza di sensori dai costi elevati, non conformi al Codice della Strada e non particolarmente utili in città visti i costanti affiancamenti di veicoli che li fanno suonare costantemente”.
“Mi chiedo ora chi risarcirà i conduttori di mezzi pesanti e le aziende dei costi ingenti sostenuti da chi ha installato i sensori per poter lavorare e, soprattutto, chi coprirà le perdite di chi non ha potuto installarli e quindi ha dovuto sospendere il proprio lavoro a Milano”, conclude Piscina. “L’auspicio, in attesa di valutare le nuove normative europee a riguardo, è che Sala si impegni a fare ciò che è di sua competenza, come la manutenzione adeguata alle sedi stradali e i controlli con relative sanzioni per chi non rispetta le regole, piuttosto che giochi a fare il legislatore, cosa che non rientra tra le mansioni di un Sindaco!”.