Milano – Sono passati ormai oltre dieci anni da quando, il 21 marzo 2013, il gioiellerie Giovanni Veronesi, 78 anni, veniva ucciso nel corso di una rapina nella centralissima via dell’Orso a Milano. Un omicidio particolarmente efferato, perché l’uomo era stato colpito con un cacciavite per ben 42 volte.
Il colpevole, Ivan Gallo, si era dato alla fuga ma era stato arrestato in Spagna dopo 5 giorni dal delitto. Nel corso del processo in primo grado, il giudice lo aveva condannato all’ergastolo, pena poi ridotta a 30 anni di carcere, ma la famiglia non aveva ottenuto alcun risarcimento.
Ora il giudice civile di Roma ha disposto che sia lo Stato italiano, in particolare la Presidenza del Consiglio, a liquidare alla famiglia 50mila euro come indennizzo per le vittime di reati violenti. Il figlio di Veronesi però non ci sta: la cifra è stata ritenuta “irrisoria” dai legali che lo assistono, Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli, i quali ricorreranno quindi in appello e alle Corti europee.