Milano – Una delle altre due nuove psicologhe indagate per falso e favoreggiamento avrebbe “predisposto i relativi protocolli con i punteggi già inseriti” prima della somministrazione del test psicodiagnostico di Wais ad Alessia Pifferi, la donna a processo per l’omicidio pluriaggravato della figlia Diana. La novità emerge dalla contestazione del pm Francesco De Tommasi nell’invito a comparire notificato a Federica M., 44 anni, e Maria G., 66 anni.
Quest’ultima è accusata, “senza aver partecipato alla materiale somministrazione del test” e “basandosi anche su quanto riferitole verbalmente” da Monica Guerzoni, la prima psicologa in servizio a San Vittore finita indagata, “contribuiva a redigere la relazione” in cui si attestava un disturbo cognitivo in Pifferi “modificando e revisionando la versione originaria nonché ‘cambiando’ alcuni grafici”. Le iscrizioni nel registro degli indagati delle due professioniste, seguite a quella di Guerzoni, un’altra psicologa e l’avvocata di Pifferi, Alessia Pontenani, sono state anticipate dall’edizione milanese di Repubblica.