Straordinaria escalation di reati sessuali con minori. In aumento atti sessuali, adescamento e pornografia minorile. Il contrasto alla pedofilia dovrebbe essere incentivato.
Milano – Impennata reati sessuali con minorenni: è allarme adescamento, atti sessuali con minori e pornografia minorile. La grave situazione deviante è stata rilevata dal Servizio analisi criminale, che opera nell’ambito della Direzione centrale della polizia Criminale diretta dal prefetto Vittorio Rizzi.
Per dirne una lo scorso 8 ottobre i carabinieri di Vigevano hanno arrestato N.P.G., 56 anni di nazionalità peruviana, pregiudicato, ricercato da ben quattro anni per reati sessuali con minorenni nella zona di Livorno. In realtà i militari del Nucleo radiomobile di Vigevano erano impegnati in un consueto servizio di controllo del territorio quando un uomo, a bordo di una Renault Megane che alla vista della “gazzella” cambiava bruscamente direzione.
La mossa istintiva non sorprendeva più di tanto i carabinieri che dopo un breve inseguimento bloccavano la vettura e verificavano i dati anagrafici dell’autista. Immediata la sorpresa: a carico dell’uomo gravava un ordine di custodia cautelare emesso dalla Procura della Repubblica di Livorno nel 2016 per il reato di atti sessuali con minorenni. Il peruviano veniva arrestato e una volta esperite le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Vigevano, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel report elaborato dal Servizio Interforze, con lo scopo di evidenziare quali sono i reati a sfondo sessuale commessi con maggiore frequenza in Italia nei confronti di minori e di approfondire il profilo delle vittime, emerge che i reati più frequenti sono l’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenni e la pornografia minorile. Come se non bastasse è stato evidenziato che il più alto numero di vittime si registra per i reati di adescamento di minorenni, atti sessuali con minorenne e violenza sessuale.
Le più colpite sono le femmine, soprattutto nella fascia d’età tra i 14 ed i 17 anni, e gli autori italiani sono superiori a quelli stranieri per tutti i reati, ad eccezione del delitto di sfruttamento della prostituzione. Dal 2016 ad oggi, l’adescamento di minorenni presenta un numero crescente di vittime, passando da 559 del 2016 a 684 del 2019, con un piccolo un decremento registrato nei primi mesi del 2020 (da 288 di inizio 2019 ai 236 di inizio 2020).
Lo stesso trend vale anche per gli atti sessuali con minorenni, che da 367 vittime del 2016 sale a 438 nel 2019. Si registra invece una diminuzione nei primi cinque mesi del 2020 (merito del lockdown? ndr), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 174 a 108). Un andamento incostante, invece, si registra nel numero di vittime minorenni di violenza sessuale, che raggiunge un picco nel 2017 (700) e con un decremento nel 2019 (632).
L’aumento del numero di vittime può avere anche un’altra lettura ovvero una probabile maggiore attenzione che genitori, educatori, psicologi e operatori sociali prestano ai minori, creando una solida sinergia in grado di demolire anni di abusi consumati nel silenzio e nella sopraffazione.
Per quanto riguarda le vittime, il reato di adescamento di minorenni registra un aumento percentuale delle vittime di sesso femminile nel 2019 (84%), percentuale che però diminuisce nei primi cinque mesi del 2020 (74% rispetto all’85%). La percentuale delle vittime femminili degli atti sessuali con minorenni, passa dall’81% del 2016 all’86% dei primi cinque mesi del 2020.
In leggero incremento la percentuale di quelle maschili, che passa dal 19% del 2016 al 21% del 2019, con una flessione nel periodo 2020, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (dal 29% al 14%). Per quanto riguarda i “cattivi” – per lo più uomini – questi hanno di solito tra i 25 e i 34 anni, qualche volta anche tra i 35 e i 44. In qualche caso, circa il 17% dei casi, hanno un’età compresa tra i 45 ai 54 anni.
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