Michael Boschetto e Giacomo Friso

Omicidio di Michael Boschetto, il padre sblocca lo smartphone e trova un video-selfie del presunto killer

Nuovi dettagli agghiaccianti sul delitto di Villafranca Padovana: Giacomo Friso si sarebbe filmato con il cellulare della vittima subito dopo aver accoltellato l’amico. Il filmato sarà ora valutato in aula.

Padova – Un dettaglio agghiacciante emerge dalle indagini sull’omicidio di Michael Boschetto, 32 anni, avvenuto a Villafranca Padovana nell’aprile 2023. Secondo gli investigatori, il presunto assassino Giacomo Friso, 34 anni, si sarebbe ripreso in un video-selfie con il cellulare del giovane appena ucciso, in un momento in cui la vittima poteva essere ancora agonizzante.

Una scena scioccante e inquietante, rivelata solo ora grazie al padre di Michael, che è riuscito ad accedere al contenuto dell’iPhone sottratto e poi restituito dopo il sequestro. Il filmato, della durata di pochi secondi, è ora al vaglio della Procura di Padova e potrebbe essere inserito nel fascicolo accusatorio che verrà discusso in Corte d’Assise l’11 settembre prossimo.

Una lite nella notte, poi l’aggressione mortale

I fatti risalgono alla notte del 27 aprile 2023. Alle 4.30 del mattino, Giacomo Friso si presenta fuori casa di Boschetto, in via Gomiero. I due, amici con un passato burrascoso, litigano violentemente: Friso, agitato e apparentemente senza una ragione precisa, spacca la porta di casa con una ruota di bicicletta, svegliando Michael. Scende la vittima, ne nasce uno scontro. Friso ha la peggio e torna a casa, ferito.

Ma la situazione degenera: si medica, si arma di un coltello e torna un’ora dopo, quando Boschetto è fuori, in procinto di fumare una sigaretta. Lo colpisce con violenza: quattro coltellate, al petto e al volto. Poi il colpo di scena macabro.

Il selfie dopo il delitto: “Si è filmato per autocompiacimento”

Dopo l’aggressione, Friso ruba il cellulare di Boschetto e rientra a casa. Non chiama aiuto, non si nasconde: accende la fotocamera frontale e si filma, secondo gli inquirenti, in uno stato di compiacimento, mostrando un volto freddo e privo di rimorso. Il filmato, rinvenuto mesi dopo grazie al padre della vittima, è datato proprio nella finestra temporale dell’omicidio.

Un dettaglio che aggrava ulteriormente la posizione dell’indagato, già detenuto con l’accusa di omicidio aggravato. La clip, oltre al valore probatorio, offre uno squarcio psicologico che potrebbe influire sull’esito processuale.

Giacomo Friso, una figura già nota e inquietante

Giacomo Friso era ben conosciuto nella zona. Uscito da una comunità per tossicodipendenze, negli ultimi tempi aveva manifestato comportamenti preoccupanti: non dormiva da giorni, si aggirava armato e in evidente stato confusionale. La notte del delitto è stato fermato da un vicino, ispettore di polizia, mentre tentava di allontanarsi dalla scena del crimine.

L’inchiesta: svolta grazie al cellulare restituito al padre

Per mesi gli inquirenti avevano tentato di sbloccare l’iPhone di Boschetto, senza successo. Il dispositivo era stato infine restituito alla famiglia. È stato il padre della vittima a fare la scoperta, cercando messaggi o foto che potessero restituire un frammento degli ultimi momenti del figlio. Mai si sarebbe aspettato di trovare un video dell’assassino, girato con freddezza disarmante.

Il filmato sarà ora valutato in aula. Se ammesso tra le prove, potrebbe rappresentare un punto di svolta decisivo nel processo a carico di Giacomo Friso.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa