La tradizione, del tutto teutonica, è giunta sino a noi e nel Bel Paese sono numerosi gli appassionati che ne approfittano per un viaggio fantastico nella tradizione natalizia
C’è chi afferma che il primo mercatino di Natale sia stato lo Strietzelmarkt di Dresda del 1434 o chi assicura che le prime costruzioni siano state le casette di legno Bautzen del 1384 o, ancora, quelle di Francoforte del 1393 o di Monaco di Baviera, addirittura nel 1310.
Quello che è certo è che l’usanza di allestire i mercatini di Natale ha avuto inizio nel XIV secolo, nei territori compresi tra la Germania e l’Alsazia.
Noti anche come Christkindlmarkt, Marché de Noël, Christkindlesmarkt, Christkindlmarket e Weihnachtsmarkt, sono essenzialmente mercati di strada associati con la celebrazione del Natale durante le quattro settimane di Avvento.
Anche se ora si ripete in molti altri paesi, sicuramente la magia delle casette di legno con tetti spioventi ha avuto origine in Germania, Austria e in molte regioni adesso francesi, come l’Alsazia, la Lorena, la Savoia. La sua storia risale al tardo medioevo, in molte terre di lingua tedesca dell’ ex Sacro Romano Impero.
In questi luoghi, i “Bauer”, cioè i contadini, erano costretti a rimanere molte ore della giornata nelle loro case per combattere il freddo della stagione. Allo stesso tempo avevano bisogno di scendere nelle città del fondo valle per scambiare o vendere la propria merce. Come utilizzare al meglio il tempo passato nelle case? Le donne cucivano indumenti tipici e gli uomini modellavano oggetti in legno. Venivano creati nei mesi invernali i prodotti artigianali destinati alla vendita. Nel periodo dell’Avvento, i mercatini assumevano una veste più ridente, con luci, cori e feste in piazza. All’inizio erano chiamati “dell’Avvento” o di San Nicola, perchè erano organizzati il 6 e terminavano il 24 dicembre ma, con la riforma protestante del 1517 e il conseguente abbandono del culto dei santi, presero il nome di Christkindlmarkt, cioè Mercatini del Bambino Gesù.
Di solito i banchetti dei prodotti artigianali erano affiancati dalla vendita di specialità alimentari tipiche tedesche, come gli Striezel o Stollen, dolci ai semi di papavero, soprattutto a Dresda, o i Lebkuchen, biscotti natalizi alle spezie, a Norimberga e poi marroni, frutti di zucchero e castagne, di solito arrostite su una fiamma aperta; ma anche le frittelle di patate, dette Kartoffelpuffer, con salsa di mele. Non mancavano certo diversi tipi di salsicce, i Wurst, e bevande dominate da birra e vin brulè, noto come Glühwein.
I mercatini si sono via via diffusi nell’arco alpino, in Germania, Austria e Francia, per approdare in Italia solo in tempi piuttosto recenti. Il Mercatino di Bolzano è del 1990 ma, in seguito, la tradizione si è allargata in tutto il Trentino Alto Adige.
Ancora oggi il Mercatino conserva dappertutto la fedeltà alla tradizione germanica, proponendo, nei banchetti a forma di casetta, prodotti locali, alimentari e non ed una crescente presenza di ogni tipo di addobbi per l’albero, statuette per il presepe, luci e decorazioni di ogni forma e colore, da quelle più tradizionali a quelle più moderne: insomma tutto ciò che serve per creare un’atmosfera natalizia.
Sicuramente sono l’occasione per un viaggio nel passato, in un Natale più ingenuo e autentico, avvolto dal profumo di cannella e spezie e dalle luci.