Medico ai domiciliari continua a curare pazienti: uno finisce all’ospedale, lui in galera

Già condannato a 4 anni per esercizio abusivo della professione, esercitava da uno “studio” allestito in casa. Nei guai anche la compagna che faceva da assistente senza alcuna abilitazione.

Massa Carrara – I finanzieri del Gruppo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Massa Carrara, nei giorni scorsi, all’esito di ulteriori indagini delegate dalla Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Massa, nei confronti di un medico massese.

Il professionista, già coinvolto in una precedente e articolata attività investigativa condotta dalla Procura della Repubblica di Massa Carrara e svolta dai militari del Gruppo Guardia di Finanza, era stato condannato in primo grado, con sentenza del 17 luglio scorso, a una pena di oltre 4 anni di reclusione.

Durante l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori, è stato nuovamente sorpreso a esercitare la professione sanitaria all’interno dell’abitazione stessa, dove risultava ristretto (con applicazione del braccialetto elettronico), nonostante la sospensione cautelare dall’Ordine dei Medici e il divieto di comunicare con altre persone.

In particolare, la recente attività investigativa ha documentato che, come già accaduto in passato, un paziente, nel mese di giugno scorso, si sarebbe rivolto al medico che – sebbene sottoposto agli arresti domiciliari e sospeso dall’albo professionale – lo avrebbe comunque sottoposto a un trattamento sanitario. A seguito di tale trattamento, il paziente avrebbe subito complicanze tali da doversi rivolgere a una struttura sanitaria per ricevere le cure del caso.

Durante le perquisizioni delegate dalla Procura presso l’abitazione dei genitori, è stato accertato l’allestimento di un vero e proprio “studio medico” nel comune di Massa, dove il professionista continuava a ricevere pazienti. Nel corso delle operazioni, i militari hanno accertato anche la presenza in loco di una cliente ignara, che di lì a breve si sarebbe dovuta sottoporre a trattamento.

In ragione di ciò, la Procura della Repubblica ha richiesto al Tribunale apuano l’aggravamento della misura cautelare, sostituendola con la custodia cautelare in carcere, dove il sanitario – già protagonista in passato di una pluralità di illeciti, tra cui trattamenti di chirurgia estetica in sedazione profonda in uno studio medico abusivo e privo di autorizzazioni – è tuttora ristretto.

È stata inoltre deferita a piede libero anche la compagna del medico, la quale, senza alcun titolo abilitativo, avrebbe prestato ausilio nel corso delle pratiche sanitarie.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa