La Gdf ha ricostruito il meccanismo fraudolento che si poggiava sulla gestione diretta di due Centri di assistenza fiscale a Torino.
Torino – Ricostruito dalla Guardia di Finanza di Torino un insidioso meccanismo per l’illecita percezione del
reddito di cittadinanza. Individuate 46 posizioni “fittizie” ed erogazioni indebite per oltre 400 mila euro.
Sequestrate carte degli indagati intestate a terzi, principalmente cittadini stranieri: su 61 di esse – riconducibili a 46 presone diverse, veniva erogato il reddito di cittadinanza.
L’inchiesta della Gdf sui “furbetti del reddito” ha condotto ad un decreto di sequestro preventivo
emesso nei riguardi di 103 carte di pagamento abilitate anche all’accredito del reddito di cittadinanza e dei relativi saldi, per un importo di circa 100 mila euro. Risultati a cui si è giunti nell’ambito dell’operazione “Terra Promessa” del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, la quale – nello scorso mese di dicembre – aveva portato all’esecuzione di misure cautelari per 7 persone indiziate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla permanenza illegale sul territorio italiano nonché alla truffa aggravata in danno dello Stato, alla falsità ideologica e alla sostituzione di persona, con il sequestro di profitti illeciti conseguiti dagli indagati.
Le indagini avevano fatto emergere come il gruppo avesse esercitato sistematicamente le proprie
attività illecite attraverso la gestione diretta di due Centri di Assistenza Fiscale (CAF) nella città di
Torino, predisponendo atti e documenti utili a ottenere indebitamente rilasci e rinnovi di permessi di soggiorno nonché prestazioni economiche, di varia natura, sotto forma di reddito di cittadinanza, indennità di maternità, bonus baby sitter, bonus fiscali, bonus e sostegni al reddito in relazione al “Covid”, NASPI (nuovo assegno sociale per l’impiego) e rimborsi IRPEF non spettanti, dall’INPS e dall’Agenzia delle entrate, a beneficio di una moltitudine di soggetti extracomunitari.