La droga, stoccata e preparata in un magazzino, era destinata all’Italia e all’estero per un valore di un milione e mezzo di euro.
Teramo – Tutto è partito da un distributore automatico installato all’esterno di un’attività commerciale di Roseto degli Abruzzi, nel quale erano contenute per la vendita 110 mono confezioni di cannabis light in singole dosi, attività non più permessa dopo il “giro di vite” disposto dal Ministero della Salute nel settembre scorso.
Ma indagando ulteriormente, le Fiamme Gialle rosetane hanno scoperto che i gestori avevano un vero e proprio laboratorio, nascosto in un magazzino, ove sono stati rinvenuti oltre 145 kg di infiorescenze di cannabis contenenti cannabidiolo (CBD), pronti per essere commercializzati in Italia e all’estero, Germania e Francia soprattutto.
Il magazzino veniva utilizzato per effettuare lo stoccaggio del prodotto, essiccare la canapa e infine confezionarla per la vendita, come dimostra il rinvenimento di deumidificatori, ventilatori, binari estensori, bustine, termostati e lampade. Se immesse sul mercato, le sostanze stupefacenti sequestrate avrebbero permesso di incassare per la vendita al dettaglio circa un milione e mezzo di euro.
I due soggetti responsabili dei reati sono stati denunciati a piede libero per “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.