Accusato della strage di Altavilla Milicia insieme alla figlia maggiore e ad altri due complici, il muratore 54enne non andrà a processo e sarà trasferito in una struttura sanitaria.
Palermo – Giovanni Barreca, il muratore 54enne in carcere per aver massacrato la moglie e due figli ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, è stato giudicato incapace di intendere e di volere, e pertanto non sarà sottoposto a processo. A seguito della perizia, è stata disposta la sua scarcerazione.
“Verrà seguito in una struttura specializzata – ha dichiarato il suo avvocato, Giovanni Barracato – Non sussistono più le condizioni per una custodia cautelare in carcere poiché non è stato ritenuto capace di comprendere e volere al momento dei fatti, condizione che permane tuttora.”
Lo scorso febbraio, insieme alla figlia e agli altri due indagati, Sabrina Fina e Massimo Carandente, Barreca avrebbe torturato e ucciso la moglie, Antonella Salamone, e i figli Kevin ed Emmanuel, rispettivamente di 16 e 5 anni, durante un presunto rito di “purificazione dal demonio“. La Procura di Termini Imerese, incaricata delle indagini, aveva richiesto una perizia per verificare la capacità di intendere e volere dell’uomo sia al momento dei fatti sia per stabilire se potesse prendere parte consapevolmente al processo.
Attualmente detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, Barreca sarà trasferito in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems), una struttura sanitaria per persone con problematiche psichiatriche. In attesa di una collocazione specifica, sarà ospitato in un centro idoneo.
Nel frattempo, è possibile che anche la figlia 17enne, sotto processo presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, venga sottoposta a una perizia psichiatrica. Il giudice deciderà nella prossima udienza se disporre una valutazione clinica sulla giovane, accusata di omicidio plurimo e occultamento di cadavere.