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Marina Calderone al cantiere della tragedia di Firenze: “Il governo c’è”

Il ministro sul luogo del crollo in via Mariti, poi un vertice in Prefettura e la visita agli operai feriti ricoverati all’ospedale Careggi.

Firenze – Sopralluogo del ministro del Lavoro Marina Calderone nel cantiere del supermercato Esselunga di via Mariti a Firenze, dove sono morti quattro operai e si cerca ancora l’ultimo disperso. A due giorni dalla tragedia lo Stato fa sentire la sua presenza, tra le polemiche politiche che si susseguono, rimpalli di responsabilità e le ipotesi sulle possibili cause del crollo del cantiere. Il governo farà tutto il possibile, garantisce il ministro, affinché si facciano tutti i controlli necessari: “Se ci sarà da intervenire anche per rendere ancora più incisive le norme si farà”, ha detto prima di partecipare a un incontro in prefettura con autorità, vigili del fuoco e carabinieri. Poi è andata all’ospedale di Careggi dove ha incontrato i tre operai rimasti feriti.

“La mia presenza qui – ha scandito Calderone a Firenze – è per dire che il Governo c’è ed è sensibile a questo tema: quello della sicurezza sul lavoro non è una materia di contrapposizione politica”. Su questo fronte, invece, occorre “ricercare un dialogo che consenta a tutti di dare il meglio”. E il meglio passa dal far si che “le norme siano sempre più efficienti e ci siano controlli”. Il ministro ha assicurato massimo impegno per dipanare le tante matasse che affliggono il settore: prevenzione, percorsi di formazione e informazione, maggiori controlli, interventi mirati e, appunto, una possibile stretta normativa senza escludere l’ipotesi dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.

Il cantiere della tragedia

Intanto si punta all’aumento del numero degli ispettori: nel corso del 2024 i controlli in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro aumenteranno del 40%. “Certamente si può fare ancora di più: se c’è da incrementare il numero degli ispettori e quindi scorrere la graduatoria, lo chiederò al Consiglio dei
Ministri”, ha proseguito. Il tutto “in un’ottica che contempli anche la cultura della sicurezza con il raddoppio
di tutti gli stanziamenti che l’Inail metterà in campo per sostenere percorsi di formazione, di informazione e le aziende virtuose che decideranno di investire”.

Per Calderone non va tralasciato nulla per evitare che quello che è accaduto a Firenze non accada ancora. “Con attenzione e scrupolo”, dalla filiera degli appalti, al contrasto al lavoro sommerso, dal lavoro irregolare fino a toccare il tasto di un ipotetico inserimento, nel quadro normativo del reato di omicidio sul lavoro. “Noi valutiamo tutto quello che serve per rendere più incisiva l’azione nel contrasto a tutte le forme di irregolarità”, è la chiosa di Calderone: nel lavoro, “abbiamo già un sistema di sanzioni che attengono
alle fattispecie dell’omicidio colposo. Ma se sul tema della sicurezza è necessaria una ulteriore riflessione, non abbiamo preclusione”.

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