L’analisi del percorso clinico-assistenziale sulla ragazza morta dopo la rinoplastica evidenzia “un intervento scorretto prima dell’arrivo del 118”.
Roma – Secondo quanto riportato nella relazione della Asl sul percorso clinico-assistenziale di Margaret Spada, deceduta in seguito a un intervento chirurgico al naso, l’edema cerebrale e i risultati dell’esame neurologico della paziente erano incompatibili con una corretta e tempestiva rianimazione cardiopolmonare prima dell’arrivo del 118.
Al suo arrivo al pronto soccorso del Sant’Eugenio, i medici, dopo aver eseguito una TC dell’encefalo e del torace insieme all’esame neurologico, hanno constatato che “le informazioni anamnestiche non coincidevano con la gravità del quadro clinico”. La TC, in particolare, ha evidenziato un edema cerebrale di estrema gravità, motivo per cui è stata avviata l’ipotermia terapeutica per gestire l’importante gonfiore cerebrale. Inoltre, l’indagine radiodiagnostica ha rivelato una “polmonite ab ingestis”, spingendo i sanitari a trasferire la paziente in Terapia Intensiva. Qui è stata eseguita una broncoscopia per rimuovere materiale alimentare dai bronchi secondari e terziari.
Si apprende inoltre che Margaret, in attesa dell’intervento chirurgico e senza aver ricevuto indicazioni contrarie, aveva consumato un panino, nonostante fosse prevista l’anestesia.