La nuora della vittima davanti al gip di Rimini: le sue dichiarazioni cambiano il quadro indiziario. Il giudice valuta la credibilità e apre a nuove testimonianze.
Rimini – Martedì 25 marzo prossimo, alle ore 10, Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, sarà interrogata in incidente probatorio davanti al gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini. La donna, indagata per favoreggiamento nell’omicidio della suocera – uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino – torna al centro del caso che tiene banco a Rimini da ormai diciassette mesi. La richiesta, avanzata dal sostituto procuratore Daniele Paci e accolta dal giudice, mira a “cristallizzare” le sue dichiarazioni, rese il 4 marzo scorso al pm Paci e al capo della squadra mobile Marco Masia, per metterle agli atti di un eventuale processo.
Bianchi ha raccontato di aver incontrato Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio e in carcere dal 16 luglio 2024, la mattina del 4 ottobre 2023, al momento del ritrovamento del corpo. Secondo la sua versione, il senegalese le avrebbe indicato la presenza di “una donna morta dietro la porta tagliafuoco,” un dettaglio che contrasta con la ricostruzione di Dassilva, che nega di essere stato lì. “Allo stato degli atti,” scrive il gip Cantarini, “se l’indizio della cam3 è venuto meno, le dichiarazioni della Bianchi lo avrebbero adeguatamente sostituito,” stravolgendo il quadro indiziario. La telecamera della farmacia San Martino, considerata una prova chiave, non identificherebbe più con certezza Dassilva, ma le parole della nuora rilanciano l’accusa.
Un vaglio sulla credibilità
La difesa di Dassilva, rappresentata dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, si è opposta all’incidente probatorio, contestando la credibilità di Bianchi. Il gip, riconoscendo la necessità di un “vaglio approfondito,” ha disposto l’audizione, aprendo anche alla possibilità di ascoltare il fratello Loris Bianchi e la figlia della donna, nata dal matrimonio con Giuliano Saponi, figlio di Pierina. “Le sollecitazioni difensive insinuano che la menzogna possa derivare da un interesse a salvare sé stessa o un familiare,” nota Cantarini, accogliendo così l’ipotesi di un contraddittorio allargato. Davide Barzan, consulente della difesa di Manuela, replica: “La nostra assistita è considerata credibile dagli inquirenti, che hanno già verificato le sue affermazioni.”
Dassilva in aula: verso un confronto?
Se Dassilva, come ha fatto nei precedenti incidenti probatori, deciderà di presenziare – diritto che gli spetta -potrà ascoltare direttamente le accuse di Manuela Bianchi, sua ex amante. L’uomo, che non ha mai modificato la propria versione negando ogni coinvolgimento, potrebbe trovarsi faccia a faccia con la nuora: il pm Paci, infatti, potrebbe richiedere un confronto diretto durante l’udienza per chiarire le contraddizioni. La Procura teme che Bianchi, residente ancora in via del Ciclamino, possa subire pressioni o ritrattare, rendendo cruciale “blindare” ora il suo racconto.
Un caso in evoluzione
Il delitto di Pierina Paganelli, uccisa a 78 anni, resta avvolto dal mistero. Il movente ipotizzato dagli inquirenti – il timore di Dassilva che la vittima scoprisse la sua relazione con Bianchi – si intreccia con altri episodi, come l’incidente quasi mortale di Giuliano Saponi nel maggio 2023, su cui la Procura sta tornando a indagare. Mentre Cantarini deciderà anche sulla revoca della custodia cautelare di Dassilva, l’incidente probatorio del 25 marzo si annuncia decisivo: un passo verso la verità o un nuovo capitolo di dubbi?