Secondo Il Sole 24 Ore all’indennità mensile da 10.435 euro lordi andrebbero ad aggiungersi 3.503,11 euro della diaria e altri rimborsi.
Roma – Aumentare lo stipendio dei ministri non parlamentari, equiparandolo a quello dei colleghi eletti alla Camera e al Senato. La proposta di emendamento alla Manovra, che prevede di accrescere il trattamento economico di ministri e sottosegretari non parlamentari, ha scatenato la protesta dell’opposizione. “Mentre il Paese lotta per arrivare a fine mese, il governo decide di destinare risorse pubbliche all’aumento degli stipendi dei ministri”, ha denunciato il Pd. Come spiega Il Sole 24 Ore ad oggi gli interessati “percepivano ‘solo’ lo stipendio base di circa 5mila euro, più circa 3.500 euro per le spese forfettarie che saltano se si resta fuori Roma più di 15 giorni al mese”.
L’emendamento che prevede l’aumento di stipendio riguarderà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, la ministra del Lavoro Marina Calderone, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Disabilità Alessandra Locatelli. Agli otto ministri, si aggiungeranno poi alcuni viceministri e sottosegretari. Attraverso la misura infatti si portano allo stesso livello gli stipendi dei parlamentari e dei non-parlamentari.
“Teniamo presente che alcuni ministri non avendo l’indennità parlamentare hanno una remunerazione un po’ più bassa, però questa è una scelta che hanno fatto i parlamentari, si fa in Parlamento, se in Parlamento vogliono incrementare la retribuzione è una scelta loro, giusto?”, ha detto il viceministro del all’Economia, Maurizio Leo, citato dal quotidiano economico. Secondo il calcolo del Sole all’indennità mensile da 10.435 euro lordi andrebbero ad aggiungersi i 3.503,11 euro della diaria che spetta a deputati e senatori e i 3.690 euro di rimborsi per “l’esercizio del mandato”. Oltre a questi 7.193,11 euro, ci saranno poi anche i 1.200 euro l’anno per coprire le spese telefoniche e i rimborsi viaggio.
In manovra sarebbe poi previsto anche un divieto di incarichi retribuiti per soggetti aventi sede legale fuori dall’Ue per i componenti di governo e i parlamentari, europarlamentari e governatori. Una previsione che comporta, in caso di inosservanza, il versamento delle somme percepite all’Erario. In caso questo non avvenga è prevista una multa di pari importo. Questa norma, come l’emendamento che equipara il trattamento dei componenti governo non parlamentari ai parlamentari, varrebbe secondo alcune fonti 1,3 milioni di euro annui a decorrere dal prossimo anno. Ma è stallo sulla legge di Bilancio, che domani sarà ancora sul tavolo della commissione. Entro questa sera scade il termine per i subemendamenti al nuovo pacchetto di modifiche Si allungano quindi i tempi per l’arrivo del testo sui banchi di Montecitorio per la prima lettura.