Manovra, bonus mamme allargato anche alle lavoratrici autonome: cosa è previsto

Potranno usufruirne coloro che non hanno optato per un regime forfetario: per le madri di due figli decontribuzione fino decimo anno.

Roma – Nel 2025 il bonus mamme sarà esteso anche alle lavoratrici autonome, che dovranno però rispettare dei paletti. Nella Legge di Bilancio approdata alla Camera è stato inserito l’allargamento del bonus ma servono determinati requisiti. E non è il solo aiuto previsto per le famiglie: in Manovra, infatti, c’è anche la Carta Nuovi Nati, che prevede un contributo di mille euro per coloro che diventeranno genitori nel 2025 e hanno un Isee sotto i 40 mila euro; il bonus asilo nido, che può arrivare fino a 3600 euro l’anno e anche l’esclusione delle cifre relative all’assegno unico dalla composizione del reddito. Inoltre, sono stati aumentati anche i congedi parentali che per il 2025 prevedono tre mesi retribuiti all’80% rispetto ai due di quest’anno.

Quali sono i requisiti? Potranno usufruire del bonus mamme le lavoratrici autonome che non hanno optato per un regime forfetario: per le madri di due figli c’è la possibilità di usufruire di una decontribuzione fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, mentre nel caso delle mamme con tre figli fino al compimento dei 18 anni del terzogenito. Occhio anche al limite reddituale: potranno usufruire del bonus soltanto le lavoratrici che hanno un Isee non superiore ai 40 mila euro. Per loro come per le lavoratrici dipendenti, già incluse nel bonus dello scorso anno, è previsto un esonero parziale dei contributi (ancora incerta la percentuale a riguardo). I fondi previsti sono di 300 milioni di euro annui e c’è l’intenzione di confermare il bonus anche negli anni successivi.

Si attende il passaggio della Legge di Bilancio dalle Camere ma, se le attuali modalità venissero confermate, è probabile che il bonus sia accessibile senza presentare alcuna domanda: a erogarlo dovrebbe essere direttamente il datore di lavoro. Sono inevitabilmente escluse le partite IVA forfettarie: in questo modo verranno escluse diverse lavoratrici autonome, tenendo presente che attualmente questa opzione è la più conveniente per chi è freelance a livello di tassazione e adempimenti contabili, con un limite annuo di 85 mila euro di reddito. La misura, inoltre, esclude anche tutte coloro che svolgono lavoro domestico, ma anche le pensionate, le disoccupate, le collaboratrici occasionali e anche le madri di un solo figlio.

C’è poi anche il bonus asilo nido, che può arrivare fino a 3.600 euro l’anno per i genitori di bambini nati nel 2024 che abbiano un secondo figlio di età inferiore ai 10 anni e un Isee minorenni sotto i 40mila euro. E ancora, il bonus bebè, chiamato “Carta per i nuovi nati”, destinato a tutti i bambini che nasceranno nel 2025. Il contributo riconosce mille euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. Altro aiuto in Manovra previsto per le famiglie riguarda poi l’assegno unico: la Legge di Bilancio ha infatti escluso tali cifre dal calcolo dell’Isee. Poi il miglioramento significativo dei congedi parentali, che dal 2025 prevederanno per tre mesi una retribuzione fino all’80%. Un mese in più quindi, considerando che nel 2024 erano previsti due mesi all’80% e sette al 30%.

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