Per trovare le coperture necessarie il ministro Giancarlo Giorgetti è dovuto ricorrere anche ad alcuni strumenti fiscali.
Roma – Sul concetto di sacralità delle tasche degli italiani Berlusconi ci costruì buona parte della sua fortuna politica, finendo per definire per antitesi l’altro polo, il centrosinistra, il “partito delle tasse”, le sanguisughe che fremevano invece per svuotarle – parliamo sempre delle tasche – con balzelli, accise e tasse varie. Ora che gli epigoni del Cavaliere sono al governo, il vessillo del centrodestra viene capovolto. Nella Legge di Bilancio che approda domani alla Camera per la sua blindata approvazione definitiva, più di una manina furtiva sembra volersi attardare in quelle mitiche tasche evidentemente non più così intangibili.
La prima “pesca” è in qualche modo paradossale, perché a lanciare l’amo è un governo che ha messo la battaglia contro l’inverno demografico ai primi posti della sua agenda, ma che invece per raggranellare qualche spicciolo si accanisce proprio sui prodotti per l’infanzia, su tutti il latte in polvere e a cascata gli alimenti per neonati, i pannolini, oltre agli assorbenti. L’Iva su questi generi raddoppierà, tornando al 10%, dopo l’abbassamento al 5% stabilito appena un anno fa. Con tanti saluti ai propositi di favorire la natalità e sostenere le famiglie.
La casa è un altro totem del centrodestra berlusconiano che Meloni e Giorgetti hanno deciso di riporre in soffitta. La manovra prevede aumenti di tasse sugli affitti brevi (quelli non superiori a 30 giorni) con la cedolare secca che salirà dal 21 al 26 per cento. Niente proroghe per il Superbonus – ma qui qualche voce dissenziente si è alzata anche dall’interno della maggioranza, perché c’è il rischio concreto per chi è in ritardo con gli interventi di un salasso economico – e nel caso un contribuente decida di cedere un immobile oggetto di tali interventi entro un periodo di 10 anni, sarà soggetto a una tassazione del 26% sulla plusvalenza generata dalla transazione. La disposizione non si applica agli immobili acquisiti dopo una successione o a quelli destinati ad essere la residenza principale.
Mini-stangata in arrivo per chi alloggerà nei comuni capoluogo nell’anno del Giubileo, in programma nel 2025. Le amministrazioni possono decidere di portare a 2 euro a notte la tassa di soggiorno per chi alloggerà nelle strutture ricettive. Cambia anche l’aliquota dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) che salirà dallo 0,76 all’1,06% (con un balzo vicino al 40%) per mille del valore catastale o del valore di acquisto, al netto delle imposte pagate nello Stato in cui sono accatastate. L’Ivie non si continuerà a pagare sull’abitazione principale all’estero. E’ arrivata invece al capolinea la detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di immobili green (di classe energetica A e B) con buona pace dei tifosi della virtuosa transizione ecologica.
Così per fare un po’ di cassa scatterà il solito aumento dei prezzi delle sigarette. Secondo le stime i rincari dei pacchetti saranno compresi tra 10 e 12 centesimi, mentre il tabacco trinciato andrà verso un incremento di 30 centesimi a busta. L’ondata di aumenti non risparmia nemmeno le e-cig, le sigarette elettroniche, che subiranno un rialzo dei costi effettivi a partire dal 2025.
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