HOME | LA REDAZIONE

Manca il bersaglio durante un agguato e uccide il padre per errore: per il pm è omicidio volontario

E’ accaduto nel Tarantino: l’uomo, insieme a un genitore e un amico, voleva sparare a due persone: “Aveva comunque l’intenzione di uccidere”.

Taranto – Aveva organizzato con il padre e un amico un’aggressione contro due persone, ma durante la discussione, dopo aver estratto una pistola per sparare contro i due rivali, ha ferito per errore il genitore a una coscia, uccidendolo.

È accaduto la sera del 7 dicembre nelle campagne di San Marzano, nel Tarantino. Angelo D’Angela, 27 anni, è stato fermato: è accusato di concorso in omicidio perché D’Angela, sparando contro un’altra persona, secondo il pm aveva comunque intenzione di uccidere. Fermato anche l’uomo che ha partecipato all’agguato, un 42enne: alla base della spedizione punitiva ci sarebbero vecchi dissidi legati all’utilizzo dei cavalli allevati dalla vittima, Antonio D’Angela, 59 anni, titolare di un’azienda agricola.

La discussione sarebbe iniziata al circolo dei carrettieri che partecipa all’organizzazione del tradizionale corteo e sarebbe proseguita in un secondo momento in contrada Principe. Qui il diverbio sarebbe degenerato fino a quando Angelo D’Angela ha deciso di sparare contro i due, accusati di aver appiccato un incendio l’estate scorsa in un terreno di loro proprietà. Il proiettile esploso dal 27enne non ha raggiunto il bersaglio al quale mirava, ma ha ferito alla coscia sinistra suo padre, recidendo l’arteria femorale. D’Angela è morto dissanguato nonostante il tentativo del figlio di salvarlo, trasportandolo all’ospedale Giannuzzi di Manduria.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa