Le misure disposte dal giudice dopo l’ennesimo episodio di violenza sulla moglie, scaturito da litigi per motivi futili: una bolletta da pagare.
Torino – Applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla parte offesa a meno di 500 metri e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, per un uomo accusato di maltrattamenti in famiglia. Notificato dalla Polizia di Stato, il provvedimento è stato emesso dal gip di Torino nei confronti dell’uomo arrestato dagli uomini del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna.
Tutto è nato dall’intervento di una volante, dopo la richiesta di aiuto pervenuta al Numero Unico di Emergenza da parte di una donna che segnalava di essersi appena allontanata da casa, coi figli minori, dopo una violenta lite col marito sorta per futili motivi. Il litigio riguardava infatti il pagamento di un’utenza domestica familiare con prelievo di denaro dal conto corrente comune. L’uomo, in stato di ebbrezza alcolica, l’aveva minacciata di morte e successivamente, tramite messaggio telefonico, le aveva scritto che avrebbe dato fuoco alla loro casa.
Il tempestivo intervento dei poliziotti ha permesso di soccorrere la donna e di accertare la sussistenza, nei suoi confronti, di maltrattamenti fisici e psicologici perduranti da anni, con due episodi particolarmente violenti negli ultimi sei mesi, fra i quali il ferimento della donna, agli arti inferiori, tramite un utensile da cucina.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi a carico dell’uomo, era scattato per lui l’arresto in flagranza, con traduzione in carcere. Nelle ore successive, il Gip del Tribunale di Torino ha emesso nei confronti dell’indagato, su richiesta del pm, ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla parte offesa a meno di 500 metri e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, così come previsto dalle recenti modifiche normative apportate al codice di procedura penale dalla Legge 168 del 24 Novembre 2023, volte ad aumentare la tutela delle vittime nei casi di violenza domestica.
Nella stessa data, l’indagato ha prestato il consenso all’applicazione del dispositivo di controllo, venendo contestualmente liberato, ed è stata avviata dai poliziotti del Commissariato la procedura volta all’installazione del braccialetto per entrambe le parti in causa, la cui attivazione è avvenuta il 9 gennaio.