Operazione congiunta della Guardia di Finanza e Dogane: intercettati medicinali non autorizzati e flaconi di Diclorvos, sostanza tossica bandita dall’UE dal 2013.
Varese – Nell’ambito dell’intensificazione delle attività alla frontiera doganale condotte nell’area aeroportuale, i Finanzieri del Gruppo Malpensa e i Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno effettuato numerosi controlli volti ad intercettare tentativi di importazione di farmaci e altri prodotti chimici nocivi per la salute, privi delle necessarie autorizzazioni per l’immissione in commercio sul territorio nazionale.
Le operazioni di servizio svolte presso lo scalo varesino, attraverso un’analisi approfondita dei flussi passeggeri e delle spedizioni merci, supportate dall’impiego di strumenti avanzati per lo screening e dall’esperienza operativa maturata nel tempo dai militari e dai funzionari, hanno consentito di intercettare 1.
980 prodotti farmaceutici e 200 flaconi di un potente insetticida per un totale di oltre 57 litri, con potenziale rischio per la salute pubblica.
I farmaci rinvenuti, alcuni dei quali non commercializzati in Italia e, pertanto, non conformi alle normative sanitarie vigenti, erano destinati al trattamento di patologie cardio-cerebrovascolari, sclerosi multipla o lesioni midollari, oltre a essere impiegati in associazione con regimi alimentari per la perdita di peso.
I flaconi sequestrati invece contenevano “Diclorvos”, un composto utilizzato contro infestazioni da cimici dei letti e altri parassiti, noto per la sua efficacia insetticida ma estremamente dannoso per la salute umana.
Per tale motivo, dal 2013, ne è stata vietata la vendita nell’Unione Europea, poiché l’inalazione, l’ingestione o il solo contatto cutaneo con il diclorvos costituiscono un rischio letale per l’organismo umano.
Gli effetti tossici includono sintomi che variano da malessere generale e irritazione oculare a manifestazioni neurologiche e neuromuscolari più gravi, nonché difficoltà respiratorie.
L’attività svolta rientra nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei controlli in materia di sicurezza sui prodotti e di prevenzione degli illeciti doganali, a tutela degli interessi erariali dello Stato e anche della salute pubblica.
Tali prodotti, infatti, non certificati e non autorizzati dalle competenti Autorità sanitarie, sono soggetti al rischio di essere alterati o modificati rispetto agli equivalenti farmaci originali e possono contenere percentuali di principio attivo diverse da quelle consentite in Italia.