Il superpoliziotto coinvolto nell’indagine sul caso Equalize. Stroncato da un infarto fulminante a 66 anni: lo riferisce il suo avvocato.
Milano – E’ morto ai domiciliari, a Garbagnate Milanese in provincia il superpoliziotto Carmine Gallo, coinvolto in un’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo su presunti casi di dossieraggio legati alla società Equalize. Da una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe morto per un malore. Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenute le forze dell’ordine. Protagonista per anni nella lotta alla criminalità organizzata a Milano, Gallo, 66 anni, è stato stroncato da un infarto fulminante, come ha riferito il suo legale, l’avvocato Antonella Augimeri.
Una lunga carriera nella polizia e gli ultimi mesi ai domiciliari. Carmine Gallo era entrato in polizia nel 1978: una prima esperienza alla Digos e poi la specializzazione nel contrasto alla ‘ndrangheta. A Milano, nella Polizia criminale della Lombardia e alla Dia, ha vissuto la stagione dei rapimenti tra gli anni ‘80 e ‘90: Cesare Casella, sequestrato a Pavia nel 1988 e rilasciato dopo due anni di prigionia in Aspromonte, e l’imprenditrice Alessandra Sgarella, sparita nel 1997 e poi liberata nel 1998 dopo 266 giorni in mano ai sequestratori. Poi la vice dirigenza della sezione Criminalità organizzata di Milano, la partecipazione a inchieste sulla ‘ndrangheta al nord, l’omicidio di Maurizio Gucci nel 1997. Nel 2013 il trasferimento a Rho per guidare il commissariato decentrato e vivere da lì i sei mesi dell’Expo.