Malamovida e devianza giovanile: chiusura “bis” per una sala scommesse

Al suo interno erano stati già sorpresi minorenni e persone con precedenti di polizia.

Roma – Si è aggravata la posizione del titolare di una sala scommesse del Pigneto, costretto a tenere abbassata la serranda per ulteriori venti giorni, dopo la chiusura di una settimana ordinatagli appena un mese fa. All’interno dell’esercizio, infatti, in distinte occasioni, i poliziotti avevano riscontrato la presenza di soggetti già noti alle forze dell’ordine, tra cui un minorenne.

“Era ritrovo di persone pregiudicate o comunque pericolose” la motivazione alla base del provvedimento di sospensione emesso, a fine gennaio, dal Questore di Roma in applicazione all’art. 100 T.U.L.P.S.

Il decreto non ha tuttavia prodotto effetti deterrenti né tentativi di collaborazione da parte del titolare, come riscontrato dai successivi ulteriori controlli degli agenti del Commissariato Porta Maggiore. Già il giorno della notifica dei primi sigilli, infatti, i poliziotti avevano, ancora una volta, constatato la presenza di altri minorenni all’interno della sala. I successivi ed ulteriori controlli effettuati dagli agenti, insieme ad una scrupolosa perquisizione del locale, hanno poi consentito di rinvenire altresì quattro involucri di sostanza stupefacente, successivamente sottoposta a relativo sequestro.

La reiterazione nella violazione delle prescrizioni imposte al titolare dell’esercizio nella licenza ha quindi motivato l’ulteriore decreto di sospensione emesso dal Questore di Roma, questa volta per la durata di 20 giorni. Un provvedimento che vuole ribadire un impegno che richiede la necessaria assunzione di responsabilità degli adulti nei confronti dei giovani, anche attraverso il rispetto della normativa tesa a prevenire la ludopatia tra i minorenni e a contrastare la sempre maggiore accessibilità di questi ultimi al gioco d’azzardo online.

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