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Mafia: sequestro da un milione a Leandro Greco nipote del “papa” di Cosa nostra

Condannato a 12 anni, voleva ricostituire la Cupola dopo la morte di Riina. Sigilli a ristoranti, appartamenti e 12 depositi bancari.

Palermo – Secondo il tribunale, che ha accolto le richieste della Procura, quei beni sono frutto di attività illecite, quindi devono essere incamerati dallo Stato. A passare all’incasso sono stati i carabinieri del nucleo investigativo che hanno posto i sigilli ad attività e conti correnti, per un valore di circa un milione di euro, riconducibili a Leandro Greco, nipote del “Papa” di Cosa nostra, Michele, che nel 2018 voleva rifondare la Commissione provinciale mafiosa.

Passano alla collettività due aziende con attività di ristorazione e con attività di ingrosso di prodotti ortofrutticoli, un’unità immobiliare a Palermo, destinata a laboratorio artigianale e 12 rapporti bancari.

Leandro Greco venne arrestato dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta “Cupola 2.0” con la quale fu sventato quasi in diretta il tentativo di ricostituire la Cupola dopo la morte di quello che, per oltre un quarto di secolo, ne era stato il capo indiscusso, Totò Riina. E Greco era particolarmente attivo, con l’obiettivo di ridare un ruolo centrale alle famiglie mafiose della città. Per questo è stato condannato a 12 anni di reclusione, anche per il suo ruolo apicale nel mandamento di Ciaculli.

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