Secondo gli inquirenti Rosario Catello metteva a disposizione dei ricercati di Cosa nostra vetture “pulite” e luoghi sicuri dove incontrarsi.
Palermo – Maxi-confisca da 26 milioni di euro per Rosario Catello, 72 anni, imprenditore nel settore auto di lusso, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione, su richiesta della Dda, ed eseguito dalla Guardia di finanza. Secondo gli inquirenti l’imprenditore avrebbe procacciato auto “pulite” utilizzate dai latitanti del mandamento palermitano di Brancaccio, tra cui Lorenzo Tinnirello e Cristofaro Cannella. Inoltre, avrebbe messo a disposizione luoghi sicuri dove poter organizzare riunioni riservate tra uomini d’onore e infine avrebbe investito denaro proveniente dal boss Antonino Spadaro.
Le indagini del Gico avrebbero fatto emergere una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio nella disponibilità dell’imprenditore e del proprio nucleo familiare. A Castello erano riconducibili attività commerciali esercitate in stretta commistione di interessi con Cosa nostra e beni immobili acquistati con i ricavi derivanti dalle sue imprese.
Il sequestro era scattato nel 2014 e ora è arrivata la confisca per 3 società e relativo capitale sociale; 4 fabbricati commerciali; 2 ville di pregio; 15 rapporti bancari e finanziari. Confiscati la Castello Immobiliare con sede in via Terrasanta, a Palermo. Le due sedi della Zeus Car, una in via Messina Marine e una in viale Regione Siciliana. Due ville in viale Regione Siciliana e 3 fabbricati commerciali a Villabate (PA), in via Pomara, via Giulio Cesare e via Walter Tobagi e un fabbricato commerciale a Palermo in via Regione Siciliana.