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Maestra morta a Brescia, irreperibile il fidanzato tunisino che è indagato

Gli inquirenti attendono l’esito dell’autopsia per verificare se il decesso di Carmela Girasole, per sospetto aneurisma, sia stato invece provocato da episodi violenti.

Brescia – Rimane aperta l’inchiesta sulla fine di Carmela Girasole, la maestra 45enne deceduta una settimana fa a Brescia dopo essere giunta in ospedale in condizioni disperate. A stroncarla sarebbe stato un aneurisma, ma gli inquirenti attendono l’esito dell’autopsia per scartare l’ipotesi che dietro il decesso ci siano episodi di violenza.

Con l’accusa di omicidio preterintenzionale è indagato a piede libero il fidanzato e convivente della donna, un ventiseienne di origine tunisina, irregolare sul territorio italiano, con precedenti legati allo spaccio, che risulta al momento irreperibile.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, negli ultimi mesi la relazione tra i due sarebbe divenuta “pericolosa”, vissuta tra eccessi nel consumo di alcol e droghe. In alcuni casi pare che non fossero mancate nemmeno le botte, dalla donna comunque mai denunciate. Carmela Girasole, originaria della Basilicata, era passata di ruolo soltanto un anno fa, ma quest’anno a scuola non si era mai vista. Ancor prima di conoscere il giovane tunisino, la donna era spesso preda di forti emicranie. Insieme agli investigatori, ad attendere l’esito dell’autopsia ci sono anche i genitori della 45enne, che vivono a Montalbano Jonico (Matera), colpiti in pochi mesi da una seconda tragedia, dopo aver pianto la scomparsa di una sorella più grande di Carmela a seguito di una malattia.

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