Grazie a un’operazione per tutelare le donne vittime di atti persecutori e violenza domestica sono state individuate e bloccate due persone nei confronti delle quali è stato emesso un provvedimento di ammonimento.
Roma – Il primo provvedimento è stato adottato nei confronti di un italiano di 42 anni per violenza domestica nei confronti della madre. Nello specifico, i poliziotti del VII Distretto sono intervenuti, su segnalazione della Sala Operativa, in via San Remo dove era stato segnalato un uomo in escandescenza che inveiva nei confronti della madre. La donna ha raccontato ai poliziotti di essere stata aggredita dal figlio. In preda alla paura, la stessa è stata costretta ad allontanarsi dalla propria abitazione all’interno della quale non poteva rientrare poiché il figlio glielo impediva. Gli agenti, recatisi insieme alla donna presso l’appartamento, sono riusciti ad entrare solo dopo molte insistenze. Il 42enne si è mostrato fin da subito poco collaborativo e poco lucido, probabilmente in seguito all’assunzione di sostanze stupefacenti, aggredendo subito verbalmente la madre nonostante la presenza degli agenti, i quali sono stati invitati, con toni accesi, a lasciare l’abitazione. Analogo intervento era stato già effettuato sempre dai poliziotti del VII Distretto, nel mese di luglio dello scorso anno quando il figlio, nel corso di una lite scaturita dal rifiuto della madre di dargli dei soldi ed un documento di riconoscimento per permettergli di impegnare un bracciale d’oro, l’aveva aggredita verbalmente per poi spintonarla.
Il secondo ammonimento è stato emesso nei confronti di un 57enne italiano per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna. Dagli accertamenti svolti è emerso che nel settembre 2022 la donna si era recata in Brasile, restandovi per circa 4 mesi. Durante tale periodo, si erano verificati frequenti litigi con il 57enne a cui la donna era legata sentimentalmente da circa due anni. Le discussioni, causate dall’incontrollata gelosia dell’uomo, degeneravano puntualmente in offese, al punto che la donna aveva deciso di interrompere la relazione e nel febbraio 2023 è rientrata in Italia senza avvisarlo. Ciò nonostante, dopo circa una settimana, l’uomo si è fatto trovare sul pianerottolo della sua abitazione ad attenderla e da ciò ne è scaturita una discussione, nel corso della quale, l’uomo ha iniziato a minacciarla e a offenderla.
Nei giorni successivi ha iniziato a chiamarla con insistenza, inviandole numerosi messaggi, arrivando persino a contattare i suoi parenti in Brasile, destando in loro una forte preoccupazione e costringendo l’ex compagna ad inibirgli ogni contatto sulle varie piattaforme “social”. In più occasioni, l’uomo ha effettuato veri e propri appostamenti e pedinamenti, presentandosi presso l’abitazione e suonando con insistenza al citofono, anche più volte nell’arco di una giornata. La situazione è degenerata quando, il 57enne, dopo averle inviato un messaggio di minaccia, si è recato a casa della donna e non ricevendo risposta al citofono, si è intrufolato nel palazzo per poi entrare con forza in casa e lanciare contro la stessa una sedia, causandole un trauma contusivo.
I 2 uomini hanno accettato di seguire il percorso trattamentale volontario e gratuito a cura dell’équipe multidisciplinare (criminologi, avvocati, psicoterapeuti, educatori e mediatori) che opera nell’ambito del CIPM Lazio, con il quale il questore di Roma a luglio dello scorso anno ha stipulato un Protocollo d’Intesa denominato “ZEUS”.
Lo stesso costituisce un modello d’azione innovativo ed efficace, che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del questore, in quanto offre all’ammonito un ciclo di colloqui per poter riflettere e ricostruire, sul piano emotivo e cognitivo, le vicende che lo hanno portato a porre in essere le condotte violente e quindi mira a favorire la consapevolezza del disvalore sociale, della lesività dei comportamenti prevaricatori, cercando di prevenirne la reiterazione.