Luigi Cuomo, presidente di SOS Impresa aggredito a Napoli. Antoci: “Atto gravissimo”

Cuomo è stato affrontato dal padre di un uomo arrestato per estorsione. L’europarlamentare: “La resilienza è la miglior riposta”.

Napoli – Luigi Cuomo, presidente nazionale di SOS Impresa, l’associazione antiracket che da anni combatte estorsione e usura in Campania e nel resto d’Italia, è stato vittima di minacce e di un’aggressione nel quartiere Pianura, periferia ovest di Napoli. L’attacco, denunciato da esponenti del Partito Democratico e confermato dalle autorità, sarebbe stato perpetrato dal padre di un uomo arrestato per estorsione, furioso per il ruolo di Cuomo nell’accompagnare un commerciante a sporgere denuncia contro il racket della camorra. Un gesto intimidatorio che non ha fermato l’impegno del presidente, ma che ha riacceso i riflettori sulla battaglia contro la criminalità organizzata in un quartiere segnato da faide e coprifuoco imposti dai clan. La solidarietà di istituzioni, politica e società civile è unanime: “Luigi Cuomo non è solo”.

Giuseppe Antoci, parlamentare europeo, presidente della Commissione Politica DMED e presidente onorario della Fondazione Caponnetto, ha definito l’episodio “un atto gravissimo” contro chi tutela “la sicurezza e la dignità degli imprenditori onesti”. “Sono convinto che il Presidente Cuomo e l’intera Associazione Antiracket SOS Imprese sapranno reagire con forza a questo vile atto”, ha dichiarato Antoci, sottolineando che “la resilienza è la migliore risposta”.

Questa mattina, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è recato nella sede di SOS Impresa a Pianura per esprimere solidarietà a Cuomo e all’associazione. “Non posso che ringraziare coloro che, anche con spirito associazionistico, si adoperano per tutelare le imprese”, ha dichiarato il prefetto, riconoscendo il valore del lavoro antiracket in un territorio ad alta densità mafiosa. La visita, un gesto simbolico ma significativo, sottolinea l’attenzione delle istituzioni verso chi, come Cuomo, rischia in prima persona per contrastare la camorra.

Di Bari ha anche elogiato la resilienza degli imprenditori che, grazie al supporto di associazioni come SOS Impresa, trovano il coraggio di ribellarsi al pizzo. “La legalità è un percorso collettivo”, ha aggiunto, promettendo un rafforzamento dei presidi di sicurezza nel quartiere. La presenza del prefetto è stata accolta con favore dalla comunità locale, che chiede maggiore protezione per chi si oppone ai clan.

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