Luca Traini torna libero: ferì 6 migranti dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro

Il 36enne di Tolentino condannato a 12 anni per strage con l’aggravante dell’odio razziale. Tornerà in famiglia, e comincerà un nuovo lavoro.

Macerata – Luca Traini dopo sette anni è tornato libero. Il 36enne che nel 2018 sparò a sei persone di origini africane a Macerata ha lasciato il carcere di Barcaglione di Ancona. L’uomo era stato condannato a 12 anni per strage con l’aggravante dell’odio razziale. Il tribunale di Sorveglianza, riporta Cronache Maceratesi, ha accolto la richiesta della difesa di affidamento in prova ai Servizi sociali. Traini tornerà a vivere a Tolentino, in famiglia, e comincerà un nuovo lavoro. Il 36enne il 3 febbraio di sette anni fa ferì sei migranti di origine africana a colpi di pistola per le strade di Macerata girando a bordo di un’Alfa 147 nera: Traini agì dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio di quello stesso anno da un pusher nigeriano.

Mise lui stesso in correlazione la sua azione con l’uccisione della giovane. Il 36enne era stato condannato a 12 anni per strage con l’aggravante dell’odio razziale: il Tribunale di sorveglianza, come anticipa Cronache Maceratesi, ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale, Sergio Del Medico: alla base della decisione il riconoscimento, da parte dei giudici, del fatto che Traini abbia avuto un percorso di “revisione critica” della sua condotta, comprendendone la gravità e il dolore causato. Da circa due anni l’uomo, che in carcere ha frequentato diversi corsi e ha partecipato anche una gara di poesia, poteva dedicarsi anche al lavoro con un’azienda agricola nei pressi del carcere anconetano di Barcaglione, a custodia attenuata, dove svolgeva mansioni di pastore di pecore.

Traini, insomma, non sarebbe più quella persona che seminò il panico per le vie di Macerata, sparando con una Glock 17 contro nove persone e ferendone sei, prima di legarsi la bandiera tricolore al collo davanti al monumento ai Caduti di Macerata ed essere arrestato. L’avvocato Sergio Del Medico, difensore di Traini, ha commentato sottolineando che “ha dimostrato una revisione critica in cui ha compreso l’enormità del gesto che ha compiuto e il danno e il dolore che ha causato. Ha mostrato impegno e passione in tutte le attività che gli sono state affidate in carcere. Intende anche risarcire le persone che ha ferito”.

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