Blitz della Gdf: denunciato rappresentante legale di un’azienda per omesse dichiarazioni. Aveva 20 dipendenti irregolari e 14 in nero.
Forlì – Quattordici lavoratori “in nero” e venti “irregolari”: è il bilancio dei controlli svolti dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una serie di attività in provincia finalizzate a contrastare il fenomeno del “sommerso da lavoro”. Al temine di un controllo nei confronti di un’impresa forlivese operante nel settore del mobile imbottito, infatti, i finanzieri hanno rilevato la presenza di due lavoratori cinesi impiegati “in nero” poiché privi di regolare contratto di lavoro, uno dei quali, peraltro, clandestino sul territorio nazionale. Sia il lavoratore, che il rispettivo datore – una 48enne, anche lei di origine cinese – sono stati denunciati alla Procura con l’accusa di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato e occupazione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno.
Lo stesso Reparto, inoltre, a conclusione di un’altra verifica fiscale nei confronti di una società di Forlì operante nel settore della fabbricazione di materie plastiche, ha scoperto che l’azienda – oltre a qualificarsi come “evasore totale” – aveva impiegato irregolarmente 20 lavoratori di diverse nazionalità (sei italiani, otto marocchini, un brasiliano, un egiziano, un rumeno, un macedone, un tunisino e uno del Burkina Faso), avendo loro imputato trasferte esenti ai fini previdenziali e fiscali, tuttavia in assenza di idonea documentazione giustificativa. Il legale rappresentante, un 48enne di origine magrebina, è stato denunciato con l’accusa di omessa dichiarazione dal momento che aveva nascosto al fisco una base imponibile di oltre un milione di euro.
A Cesena, invece, i militari anno rilevato, presso un’impresa individuale operante nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, la presenza di due lavoratori italiani impiegati completamente in nero; in un altro caso, gli stessi Finanzieri hanno scoperto, in un’azienda agricola sempre del cesenate, altri quattro lavoratori in nero provenienti dal Bangladesh, due dei quali, peraltro, privi di permesso di soggiorno. Sia questi ultimi, che i due soci dell’azienda, un 51enne e un 25enne, entrambi italiani, sono stati denunciati per le medesime ipotesi di reato concernenti la disciplina dell’immigrazione.
A Cesenatico, infine, le Fiamme Gialle della locale Tenenza, nel corso di due controlli ad altrettante società operanti nei settori della commercializzazione al dettaglio di articoli sportivi e in quello alberghiero, hanno rilevato la presenza di sei lavoratori «in nero», tre italiani e altrettanti senegalesi.