Siamo in guerra batteriologica. È sotto gli occhi di tutti.
Siamo in guerra batteriologica. È sotto gli occhi di tutti. Io penso sempre positivo, ma un aspetto è certo: l’Italia e il mondo erano arrivati a un livello energetico / vibrazionale molto basso. Tutto stava degenerando, non c’era un settore – morale, civile, religioso, economico – che avanzasse in funzione del benessere dell’uomo.
Tutto funzionava per creare malessere materiale e spirituale all’umanità. Questa è la mia analisi, ma anche un dato di fatto. Tutti agivano egoisticamente per rincorrere esclusivamente il proprio successo e il proprio arricchimento personale a discapito della comunità, creando come inevitabile conseguenza circuiti energetici negativi. Usciremo dalla pandemia, il virus sarà sconfitto e inizierà una nuova Era evolutiva. Io lo vado dicendo dal 2000.
Ci sarà la presa di coscienza che Dio esiste. L’uomo continuerà ad avere il libero arbitrio e a poter scegliere liberamente se operare a favore del bene o del male, ma mentre prima dell’evento coronavirus operava in larga scala a favore del male, sentendosi onnipotente e invincibile, ora agirà in seguito alla consapevolezza che tutta questa vicenda gli ha portato dimostrandogli fortunatamente il contrario e cioè che l’uomo non è né onnipotente né invincibile.
Dopo un’analisi della situazione, io amo anche prospettare delle soluzioni. In questo momento parlo di soluzioni per far risorgere l’Italia, visto e considerato che l’Europa è a noi ostile e tutte le scelte politiche ed economiche a livello europeo mirano a ‘conquistare’ l’Italia e a impoverire gli Italiani. La soluzione è quella di tornare alla terra, tornare alla nostra sana agricoltura tradizionale, ai nostri metodi sensati d’allevamento, non rispettando le regole volute dall’Unione Europea quando sono assurde come quelle sulle ‘quote latte’ o sulle tipologie e metri quadri di coltivazioni imposte o vietate. Dobbiamo tornare a fare gli Italiani e allora saremo noi a fare da guida agli altri popoli europei.
Va perseguita un’economia sostenibile, a ‘dimensione uomo’, guidata dai limiti dettati dalla natura, che punti allo sviluppo della società rispettando il concetto di sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale, economico. Dobbiamo recuperare la nostra produzione interna, a partire dagli alimentari, creare una filiera e un’economia tutta Italiana. Dobbiamo diventare un modello culturale per il mondo, così come lo siamo già stati in passato. Bisogna tornare al sano lavoro di buon senso, produttivo più che speculativo, attivare la nostra creatività di cui andiamo storicamente fieri, riattivare le attività artigianali e manifatturiere, nostro fiore all’occhiello. È inoltre necessario bloccare l’invasione fisica e, soprattutto, culturale e contrastare le multinazionali del cibo. Dobbiamo iniziare creando un’Italia come penisola di benessere. Solo così l’Italia risorgerà dalle sue ceneri. Io lotterò per questo e chi segue il mio modello alimentare sa di cosa parlo. Mi attiverò per far sì che culturalmente venga posta al centro la Salute dell’uomo. Io lo faccio da sempre, ho sempre messo al primo posto la salute e il benessere dell’uomo, senza compromessi.
Invito a tornare a produrre in Italia per gli Italiani e il mondo seguirà il nostro esempio. Ed esorto, soprattutto, a ricreare un sistema sanitario nazionale sano, a favore del popolo e non delle multinazionali del farmaco. Le multinazionali del farmaco hanno drogato il nostro servizio sanitario con la sola finalità di aumentare il loro profitto, andando così paradossalmente a discapito della salute. Il sistema ora è imploso. C’era da aspettarselo, era inevitabile, non poteva andare avanti per molto degenerando tutto. È questo il momento storico per creare un nuovo sistema, un sistema evolutivo che metta al centro il benessere e la salute dell’uomo. Bisogna riaprire tutti gli ospedali e lavorare per far sì che rimangano vuoti.