LEX: incontro su giustizia riparativa come opportunità di coesione sociale

Il presidente Serrentino: “Un percorso dal potenziale enorme, che si potrebbe definire inclusivo per superare le fratture dei processi”.

Roma – LEX, l’Istituto per la ricerca giuridico-economico, dedica un focus alle opportunità di una rinnovata coesione sociale fornite dallo strumento della giustizia riparativa: un percorso parallelo, mai alternativo al processo penale, che coinvolge autore del reato, vittima e la società per rimettere al centro la vittima -aiutandola a superare il danno fisico e psicologico subito dal delitto – e l’autore del reato, perché comprenda fino in fondo il disvalore sociale del suo comportamento e il danno inferto alla vittima. A questo strumento LEX dedica un convegno oggi a Roma presso il Circolo dei Magistrati della Corte dei Conti.

“Un percorso dal potenziale enorme, che si potrebbe definire inclusivo e compassionevole, per superare le fratture dei processi e creare legami tra le contrapposte parti processuali (reo e vittima) alla ricerca di una verità intima e personale, che possa sopravanzare quella processuale”, spiega Roberto Serrentino, presidente di LEX, tra i relatori del convegno che sottolinea anche come la Giustizia Riparativa possa anche favorire lo svuotamento delle carceri (nel 2024 al 132% con 90 suicidi nel 2024 e già 8 nel 2025), le possibilità rieducative del detenuto e il recupero di fiducia nei confronti della magistratura.

Durante l’incontro Roberta Palmisano, Presidente di sezione in Corte di Appello e Coordinatrice dell’Osservatorio per la Giustizia di Comunità, fa il punto sulla fondamentale figura del Mediatore e sull’importanza del rapporto collaborativo con le istituzioni pubbliche perché la Giustizia Riparativa possa avere concreta attuazione. Al tavolo dei relatori anche Paolo Marinaro, Pubblico Ministero presso la Procura di Roma, Salvatore Sciullo, Vicepresidente della Camera Penale di Roma e Pasquale Bronzo, docente di procedura penale alla Sapienza di Roma. 

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