Intanto il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittimo il provvedimento che aveva portato in Trentino all’abbattimento dell’esemplare ‘F36’.
Roma – Il Senato ha approvato nei giorni scorsi un emendamento alla legge quadro sulla montagna che apre all’abbattimento selettivo dei lupi. In particolare la norma, proposta dal senatore Meinhard Durnwalder, prevede che un decreto del Ministro dell’ambiente, d’intesa con il Ministro dell’agricoltura, definisca annualmente, su base regionale o delle province autonome, il tasso massimo di prelievi tale da non pregiudicare il mantenimento della specie. “Il declassamento dello status di protezione del lupo da parte dell’Unione europea ha gettato le basi per una modifica delle norme nazionali. Le Regioni e le Province Autonome devono essere messe nelle condizioni di poter agire velocemente tutte le volte che la presenza dei grandi carnivori rappresenta un pericolo e una minaccia”, hanno osservato in una nota i senatori SVP Unterberger e Durnwalder.
Soddisfazione per l’approvazione del provvedimento è stata espressa tra gli altri dalla Lega, con il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e con la senatrice Elena Testor, che ora auspica “si vada avanti verso l’approvazione definitiva alla Camera”. Contrarie al provvedimento le associazioni animaliste: “Si tratta di una vergognosa, crudele e intollerabile concessione a una risicata minoranza di cittadini insofferenti al rispetto delle norme nazionali e europee” dice Massimo Vitturi della LAV, riferendosi agli allevatori e anticipando la volontà di rivolgersi alla “Commissione Europea chiedendo di verificare l’illegittimità dell’emendamento”. Nella Legge quadro sulla montagna è passato dunque l’emendamento di due senatori del Sudtiroler Volkspartei dove viene introdotta la possibilità di fissare un tasso massimo di “prelievi” – termine tecnico per indicare le uccisioni – di lupi e orsi su base regionale e delle Province autonome.
L’Italia inizia a cercare il modo di aprire la caccia contro i grandi carnivori. Lo scenario europeo ha visto la riunione dei Rappresentanti permanenti approvare a Bruxelles la proposta della Commissione europea di declassare lo status del lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta”. “Una decisione gravissima – aveva commentato WWF Italia – che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa e ignora l’appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che hanno esortato i Governi a seguire le raccomandazioni della scienza e intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive”. L’obiettivo principale del Decreto legge dovrebbe essere l’aumento delle risorse per le zone di montagna, soprattutto per contrastare lo spopolamento e favorire una maggiore manutenzione dei territori, ma i singoli emendamenti spaziano su temi più ampi.
Il Consiglio di Stato nel frattempo ha ritenuto illegittimo il provvedimento con il quale il 7 settembre del 2023 il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti aveva firmato l’ordinanza per abbattere l’orsa ‘F36’ a seguito di comportamenti ritenuti pericolosi per l’uomo. I giudici di Palazzo Spada hanno accolto i ricorsi delle associazioni animaliste Lndc Animal Protection, Lega Anti Vivisezione e Wwf. Secondo il Consiglio di Stato, il decreto della Provincia di Trento “non era rispettoso del principio di proporzionalità” precisando che “l’abbattimento rappresenta sempre l’extrema ratio da disporre solo quando altre soluzioni non sono in concreto praticabili”.
In data 11 settembre del 2023, il Tar di Trento aveva sospeso l’ordinanza e la sera del 27 settembre sempre dello scorsa l’orsa venne trovata senza vita nei boschi di Sella Giudicarie nella zona di Roncone. Il plantigrado era ritenuto responsabile di aver messo in fuga due cacciatori non armati il 30 luglio del 2023 a Mandrel e il successivo 6 agosto era stato autore di un falso attacco ad una coppia.
Lupi e orsi sono stati i grandi protagonisti nel 2021 della campagna Unfakenews di Legambiente e della Nuova Ecologia e la storia di copertina del numero di febbraio della rivista. Dalle Alpi agli Appennini, lupi e orsi dividono l’opinione pubblica, influenzata dall’eco mediatica di alcuni casi di cattiva coesistenza con l’uomo. Per questo, la presenza di questi grandi carnivori in Italia è stato il focus della campagna. La presenza di lupi e orsi, per le associazioni, non è incompatibile con le attività antropiche ed è possibile trovare un giusto equilibrio tra l’uomo e questi animali. “Ogni anno nel nostro Paese sono ritrovati tra i 200 e i 300 lupi morti (su una popolazione stimata in oltre 2000 individui, in attesa dei risultati del nuovo monitoraggio in corso), per cause diverse: bracconaggio, avvelenamento, incidenti stradali o, anche, gesti clamorosi e violenti che devono essere contrastati con modelli di coesistenza che sono non solo possibili, ma necessari” commenta Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente.