Le 8 proposte dell’Anm al Governo per migliorare l’efficienza della giustizia

I magistrati durante l’incontro a Palazzo Chigi con la premier Meloni ha messo sul tavolo, oltre alle critiche, suggerimenti per il settore.

Roma – Otto proposte per migliorare la qualità della giurisdizione e rendere il sistema giudiziario più efficiente a vantaggio di tutti i cittadini. A quanto si apprende l’associazione nazionale dei magistrati, guidata da Cesare Parodi, nell‘incontro a Palazzo Chigi, ha messo sul tavolo non solo le critiche, punto per punto, alle novità cardine introdotte dalla riforma costituzionale, ma ha presentato anche i propri suggerimenti per migliorare il funzionamento della giustizia. Nelle otto proposte Anm chiede prima di tutto di aumentare l’organico della magistratura assumendo almeno 1000 nuovi magistrati all’anno per i prossimi 5 anni, per avvicinarsi alla media europea e migliorare così l’efficienza del sistema giudiziario.

Le toghe chiedono poi di rivedere le piante organiche degli uffici giudiziari in base agli effettivi carichi di lavoro; realizzare un piano straordinario di assunzioni del personale amministrativo per ridurre le scoperture e stabilizzare i precari dell’ufficio del processo; dotare i magistrati di applicativi informatici adeguati; intervenire sulla situazione delle carceri; intraprendere iniziative urgenti sull’edilizia giudiziaria e sulle
condizioni di lavoro del personale della giustizia.
Ancora, tra i suggerimenti, quello di ottimizzare la giustizia penale e civile attraverso la creazione di luoghi di confronto con Governo, Parlamento, istituzioni, ordini professionali e società civile per: prevedere l’immediata depenalizzazione dei fatti adeguatamente sanzionabili attraverso interventi di natura non penale; introdurre meccanismi processuali finalizzati ad assicurare la deflazione e l’accelerazione dei procedimenti, soprattutto davanti al giudice monocratico e nei giudizi di impugnazione”.

Cesare Parodi, presidente di Anm

Si chiede ancora di “riconsiderare completamente, a due anni di distanza dall’entrata in vigore della
legge Cartabia, la sua efficacia sul processo civile
eliminando tutti quegli aspetti che hanno determinato, in primo e secondo grado, un appesantimento del rito. Infine secondo le toghe andrebbe promossa una maggiore interscambiabilità tra le funzioni per garantire più flessibilità nel passaggio tra le funzioni requirenti e giudicanti. Sul tema dell’efficienza della giustizia, assicurano fonti presenti all’incontro, il governo avrebbe mostrato apertura al dialogo. “Sugli otto punti ho notato un grande interesse”, ha detto lo stesso presidente dell’Anm Cesare Parodi al termine della riunione. “Sull’intenzione di lavorare per una giustizia migliore sugli otto punti, ed eventualmente anche altri, abbiamo trovato sicuramente un’apertura e di questo ci rallegriamo e speriamo ci possa essere un seguito”, ha concluso precisando che su questo “certamente non ci tireremo in indietro”.

“Noi abbiamo detto dal primo giorno che la richiesta di incontro formulata da Parodi era finalizzata a
consentirci di spiegare ancora una volta meglio le buone ragioni per cui siamo preoccupati per questa riforma, non per noi ma per l’assetto costituzionale e gli effetti che potrebbe avere sui cittadini. Non c’è
un articolo o una parte su cui siamo critici, è l’intero complesso che ci preoccupa. E’ un sistema che, secondo noi, tradisce le volontà dei padri costituenti“, afferma, a ‘Radio anch’io su Rai Radio1’, il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Rocco Maruotti all’indomani dell’incontro a Palazzo Chigi sulla riforma
costituzionale. “Noi abbiamo spiegato punto per punto perché questa riforma non ci convince – ha continuato – e fatto otto proposte molto concrete e serie sulle quali abbiamo visto che c’è disponibilità ma che riguardano tutt’altro, una vera riforma che punta all’efficienza del sistema”.

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