Le lavoratrici con partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste sono più di 1 milione e 600 mila.
Nonostante l’occupazione femminile in Italia sia tra le ultime in Europa, nel nostro Paese il numero delle imprenditrici è superiore agli altri paesi dell’Unione. Le lavoratrici indipendenti, dunque in possesso di partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste, sono più di 1 milione e 600 mila. Meglio di Francia (poco più di 1 milione e 400 mila) e Germania (poco meno di 1 milione e 300 mila). A segnalarlo è il Centro studi della Cgia di Mestre.
Il 56% di donne imprenditrici sono impegnate nel settore dei servizi alla persona – parrucchiere, estetiste, tatuatrici – e nei servizi alle imprese (agenzie di viaggio, agenzie immobiliari, fotografe, commercialiste, consulenti del lavoro). Seguono il commercio, hotel-ristoranti-bar, e l’agricoltura. Cagliari, Benevento e Avellino sono le province con il numero maggiore di imprese a guida femminile. Come sottolinea la Cgia di Mestre, per le donne l’autoimpiego è uno strumento per ritornare a lavorare o realizzare i propri sogni. E spesso sono le imprenditrici ad assumere più donne, rispetto ai colleghi uomini.
Nel dettaglio, in Italia sono le province del Mezzogiorno a registrare l’incidenza percentuale più elevata di imprese a conduzione femminile sul totale delle attività presenti in ciascuna delle 105 realtà territoriali monitorate dall’Ufficio studi della CGIA6. A guidare la graduatoria nazionale è Cagliari con il 40,5 per cento delle attività guidate da donne sul totale provinciale (in valore assoluto sono 13.340). Seguono Benevento con 30,5 per cento (9.227), Avellino con il 30,2 per cento (11.149), Nuoro con il 29,3 per cento (6.743) e Chieti con il 28,9 per cento (11.009).
La prima provincia del Nord è La Spezia che si colloca al 18° posto a livello nazionale con una incidenza del 26,4 per cento (4.582). Se, invece, riformuliamo la classifica nazionale in base al numero assoluto di imprese femminili, in vetta scorgiamo la Città Metropolitana di Roma con 76.519 attività “in rosa” (pari al 22,7 per cento del totale delle imprese presenti a livello provinciale). Seguono Milano con 57.341 (17,9 per cento), Napoli con 55.904 (21,7 per cento), Torino con 44.051 (22,4 per cento) e Bari con 27.975 (28,9 per cento).