Una ditta si serviva completamente di lavoratori irregolari che non solo erano senza contratto, ma risultavano percettori del Reddito di Cittadinanza e dell’Indennità di disoccupazione.
Salerno – Senza sosta l’attività della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno nel contrasto al lavoro sommerso, volto ad individuare situazioni di sfruttamento di manodopera per tutelare i lavoratori sia nei loro più basilari diritti previsti dalla legge, sia per i loro comportamenti lesivi per le casse dello Stato. Ed è proprio nel corso di un controllo della specie che, nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle della Tenenza di Sala Consilina hanno scoperto un’azienda del Vallo di Diano, operante nel settore alimentare, che utilizzava, in maniera intensiva, manodopera in nero e/o irregolare.
Nello specifico, all’atto dell’accesso presso la ditta, dopo l’identificazione del personale presente, è stata rinvenuta copiosa documentazione di natura extra-contabile, il cui successivo esame, supportato dalle dichiarazioni acquisite dai dipendenti rinvenuti, ha permesso di accertare 27 lavoratori totalmente impiegati “in nero”. Di questi, 2 sono risultati essere anche percettori di Reddito di Cittadinanza e 5, anche se formalmente disoccupati, beneficiari dell’indennità NASPI, cioè dell’indennità di disoccupazione.
Inoltre l’azienda, nonostante avesse richiesto ed ottenuto dall’INPS l’autorizzazione a beneficiare della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.), per via dello stato emergenziale e per la crisi pandemica da Covid- 19, non ha di fatto mai sospeso l’attività lavorativa, così come indicato nelle motivazioni dell’istanza presentata all’Ente di previdenza.
Anzi, la stessa ha continuato nella sua attività, impiegando, tra gli altri, anche 12 lavoratori che “fittiziamente” erano stati posti, appunto, in cassa integrazione e, pertanto, percettori della specifica integrazione salariale (in totale i lavoratori irregolari sono risultati essere 23). Molteplici le irregolarità contestate dai finanzieri all’imprenditore – dalla normativa sul lavoro alla mancata tracciabilità dei pagamenti, dalla truffa all’indebita percezione di aiuti statali, all’evasione fiscale, al quale è stata applicata anche una maxi-sanzione di circa 1 milione di euro.
Le attività di polizia economico-finanziaria nello specifico settore del sommerso d’azienda e del lavoro nero e/o irregolare, sono indicative del costante impegno della Guardia di Finanza contro ogni forma di illegalità e costantemente dalla parte degli imprenditori e dei cittadini che vivono e lavorano nel rispetto delle regole.