Annalisa Durante

L’Associazione Annalisa Durante: “Ai giovani date libri e non le armi”

Dopo l’uccisione di Emanuele, il 20enne morto in un agguato: “A noi resta l’eredità del coraggio e la memoria divenuta impegno”.

Napoli – “L’uccisione di Emanuele Durante è un evento triste, come tutte quelle che si sono succedute a Napoli e non sembrano mai finire. A noi resta l’eredità del coraggio. Memoria divenuta impegno”. E’ quanto scrive sui social l’Associazione Annalisa Durante dopo la morte di Emanuele Durante, 20enne ucciso a colpi di arma da fuoco nel tardo pomeriggio di ieri, imparentato con Annalisa Durante, vittima innocente della camorra uccisa in una sparatoria nel quartiere Forcella il 27 maggio 2004, quando aveva 14 anni. “Che si chiami Durante o porti un altro cognome non rileva. Annalisa piange ogni giorno quando i giovani di Napoli impugnano le armi della violenza e chiede alle Istituzioni e ad ognuno di noi di sostituirle con i libri per generare la cultura, preparare i giovani ad un lavoro onesto ed accompagnarli a mettere su famiglia responsabilmente”.

“A noi resta l’eredità del coraggio e la memoria divenuta impegno, come affermiamo ogni giorno ed andremo a ribadire il 26 marzo prossimo a Torre Annunziata, insieme ai salesiani, a don Tonino Palmese, al Prefetto di Napoli Michele di Bari e a Tania Sorrentino, vedova Cerrato, intrecciando la memoria e l’impegno per Annalisa con quella di altre storie di impegno e resilienza”, prosegue il post. “Disarmiamo Napoli nel nome di Annalisa Durante è l’invito che sentiamo di rinnovare a tutti”, aggiungono. “Fa male rassegnarsi al pensiero che questa città non cambierà. Sarebbe una sconfitta per tutti noi! Il contrasto alla povertà educativa e al degrado sociale e culturale deve diventare una priorità dell’agenda per Napoli. Bisogna interrompere il finanziamento di iniziative spot, frammentate e settoriali”.

La cultura, la scuola, lo sviluppo “non hanno bisogno di interventi e di risorse a pioggia! Battiamoci per realizzare programmi integrati pluriennali, plurifondo e plurimisura, che portino alla soluzione dei problemi e mettano al centro sicurezza, educazione, cultura e lavoro nei singoli microterritori. Questa è la vera ‘intelligence’ di cui abbiamo bisogno, l’energia che chiediamo alle istituzioni di mettere in campo, la capacità di regia e di azione che donne e uomini che scelgono la politica devono dimostrare di realizzare, chiamando a concorrere in maniera stabile e concreta le realtà sociali che operano da anni per questi obiettivi. Se non si cambia passo continueremo a contare i morti della violenza e ad affollare le carceri. Il 21 marzo si avvicina. Ci ricorda il giorno della memoria e dell’impegno. Non solo memoria, – conclude l’associazione – ma impegno! Non dimentichiamolo! Ognuno faccia fino in fondo la sua parte”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa