L’assassino di Bala Sagor ha confessato

Al cospetto del gip, il 31enne ha ammesso le sue responsabilità nell’omicidio e successivo smembramento del 21enne bangladese.

Spoleto – Dmytro Shuryn, cittadino ucraino di 32 anni, ha ammesso di essere l’assassino di Bala Sagor, il giovane cuoco bangladese di 21 anni trovato morto e smembrato nella città umbra. Nel corso dell’interrogatorio di convalida presso il carcere spoletino, l’indagato ha ricostruito nei dettagli la brutale aggressione, assistito dal suo legale, l’avvocato Donatella Panzarola.

Durante l’udienza, Shuryn non si è limitato a confessare l’omicidio, ma ha anche descritto come ha proceduto al macabro smembramento del corpo usando un coltello da cucina. L’uomo ha inoltre collaborato con gli inquirenti fornendo indicazioni precise per recuperare le parti del cadavere ancora non ritrovate. Alla base del gesto, secondo quanto dichiarato, ci sarebbe stata una banale questione di denaro: una modesta cifra che la vittima gli aveva prestato e che pretendeva indietro con insistenza. Le continue sollecitazioni di Bala avrebbero fatto degenerare la situazione fino all’epilogo tragico.

L’allarme era partito dai colleghi e dagli amici di Bala, insospettiti dalla sua inspiegabile assenza sul posto di lavoro e dal silenzio prolungato. Il ragazzo, pur essendo originario del Bangladesh, viveva da diversi anni in Umbria ed era considerato una persona affidabile e ben inserita nel tessuto sociale.

I magistrati della Procura spoletina avevano immediatamente avviato le indagini concentrandosi sui rapporti personali della vittima. Gli elementi raccolti avevano rapidamente fatto convergere l’attenzione su Shuryn, che intratteneva con Bala una relazione deteriorata proprio a causa di pendenze economiche. L’attività investigativa dei carabinieri, basata su riscontri tecnici, sopralluoghi e raccolta di testimonianze, aveva quindi condotto all’identificazione e al successivo fermo dell’omicida, culminato nella confessione odierna.

L’ucraino è ora formalmente accusato di omicidio volontario aggravato, con l’aggiunta dei reati di vilipendio di cadavere e occultamento. Gli investigatori continuano il lavoro di verifica per confermare ogni aspetto della confessione resa dall’indagato.