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L’annuncio in Cdm della premier, esposto alla Procura Antimafia su flussi migranti 

Giorgia Meloni sottolinea che il monitoraggio mostra dati allarmanti, con una sproporzione di richieste in Campania durante il click day.

Roma – “Stamattina mi sono recata dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni
Melillo per consegnare un esposto sui flussi di ingresso in Italia di lavoratori stranieri avvenuti negli ultimi anni avvalendosi del cosiddetto “Decreti Flussi”. Lo ha annunciato la premier Giorgia Meloni, durante un’informativa al Cdm evidenziando come “i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengano utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”. La presidente del consiglio era stata vista uscire dalla procura nazionale Antimafia dove ha incontrato il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. Un incontro durato circa 30 minuti e all’uscita la premier era accompagnata dal sottosegretario Alfredo Mantovano. 

Se dunque, ha precisato Meloni, i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengono utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare, “significa che, ragionevolmente, la criminalità organizzata si è
infiltrata nella gestione delle domande e i “decreti flussi” sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro (secondo alcune fonti, fino a 15mila euro per pratica)”. “L’ipotesi di infiltrazioni criminali – ha poi evidenziato – sembra avvalorata dal fatto che la stragrande maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del “Decreto Flussi” proviene da un unico Stato, il Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro”.

La premier Meloni

“I bengalesi, ricordo, sono anche la prima nazionalità di immigrazione illegale nei primi cinque mesi di quest’anno, e questo presuppone un collegamento forte tra organizzazioni criminali che operano nel paese di partenza e organizzazioni criminali che operano nel paese di arrivo”, ha detto. “È evidente che se – come immagino – da una parte l’autorità giudiziaria aprirà una o più indagini in base agli elementi forniti e farà seguire la necessaria opera di accertamento per il passato, dall’altro lato le soluzioni per fermare questo
meccanismo in futuro competono al governo”
, ha assicurato la premier.

E ancora, “lo stesso gruppo tecnico di lavoro che ha tirato fuori questi dati – che è coordinato dalla Presidenza del Consiglio – ha ipotizzato delle iniziative da intraprendere, sia di ordine legislativo, sia di ordine amministrativo” perché “ci troviamo di fronte a un meccanismo di frode e di aggiramento delle dinamiche di ingresso regolare, con la pesante interferenza del crimine organizzato, che dobbiamo fermare e correggere, esattamente come abbiamo fatto, e stiamo facendo, per il superbonus edilizio e per il reddito di cittadinanza”.

“Dopo la formazione del Governo – ha detto Meloni in un’informativa al Cdm – abbiamo dovuto definire rapidamente i flussi di ingresso regolare in Italia”, poi “abbiamo emanato il Dpcm che attua la programmazione per il triennio 2023-2025″ e “costituito un tavolo tecnico per monitorarne l’applicazione. Ora da quel monitoraggio emergono dati allarmanti. Da alcune regioni, su tutte la Campania – ha sottolineato -, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano essi singoli o imprese”.

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