Il gip: no alla legittima difesa, ma “gesto maturato in un contesto particolare” dopo una lunga serie di furti.
Milano – I due gestori cinesi del bar-tabacchi di Milano accusati di aver ucciso con 36 forbiciate Eros Di Ronza, il ladro 37enne che aveva cercato di rubare un pacco di “Gratta e vinci” nel loro locale, sono stati posti ai domiciliari. Niente carcere dunque per Shu Zhou, 30 anni, e lo zio 49enne Liu Chongbing. A deciderlo il gip milanese Tiziana Gueli, che oggi ha convalidato l’arresto per omicidio volontario ma ha disposto, appunto, per entrambi la misura dei domiciliari.
La gip non ha riconosciuto la legittima difesa, invocata per loro dal difensore Simone Ciro Giordano, mentre invece è passato che il delitto sia “maturato in un contesto particolare”, perché i due gestori avevano appena subito un furto che, a quanto dichiarato, era soltanto l’ultimo di una lunga serie e quindi anche loro erano poco lucidi e sotto choc.
Di Ronza il 17 ottobre era entrato nel bar con un complice per tentare il furto dei Gratta e Vinci. Il complice è riuscito a fuggire, mentre lui è stato raggiunto da decine di forbiciate – 32, secondo il medico legale, inferte al petto, all’addome, alla schiena, ai fianchi, alle gambe e agli arti superiori con una lama da 11 centimetri – sferrate dai due parenti della donna cinese a cui è intestato il bar. Di Ronza sarebbe stato colpito una prima volta mentre stava cercando di uscire da sotto la saracinesca divelta. Sarebbe poi riuscito ad alzarsi e avrebbe cercato di scappare, ma sarebbe stato raggiunto dai colpi, inferti su di lui – si legge ancora sulla richiesta di convalida – quando “l’uomo era a terra, gridando aiuto”. La vittima, secondo la Procura, “non ha reagito”.