L’esito dell’ispezione del ministro Schillaci evidenzia: “La particolare assistenza neuropsichiatrica infantile non è stata assicurata”.
Roma – Il ministero della Salute ha reso noto l’esito dell’ispezione fatta a gennaio all’ospedale Careggi di Firenze per verificare le modalità di prescrizione di un farmaco per minorenni con disforia di genere: secondo la commissione ispettiva del ministero, dall’ispezione sono emersi “elementi di criticità molto significativi”. E scoppia il caso politico, dopo che tutto era partito da un’interrogazione parlamentare del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Il dicastero di Orazio Schillaci ha inviato nel capoluogo toscano i suoi ispettori, che hanno analizzato i documenti di 85 casi trattati negli ultimi anni, e la situazione riscontrata non è lineare.
L’ospedale fiorentino ha una lunga esperienza per quello che riguarda i trattamenti legati a una condizione che si manifesta quando si prova una grande sofferenza nel percepire la propria identità di genere in modo diverso dal proprio sesso. La disforia di genere si presenta quando un individuo non si riconosce nel genere assegnato alla nascita e prova per questo motivo un malessere profondo. Le attuali terapie prevedono diversi approcci (psicologico, endocrinologico e chirurgico) per trasformare il proprio corpo e adeguarsi alla percezione di genere. In particolare, il Policlinico fiorentino è specializzato, in particolare, nell’uso di un farmaco (la triptorelina) che blocca la pubertà e aiuta i pazienti adolescenti a essere più consapevoli prima di cominciare il percorso vero e proprio di transizione di genere.
Il capogruppo di Fi al Senato Gasparri, aveva presentato un’interrogazione al ministro della Salute, in merito al modus operandi dell’ospedale fiorentino. “Ai bambini di età media di 11 anni che si rivolgono alla struttura non viene fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica e che nello stesso ospedale il reparto di neuropsichiatria infantile proprio non esiste“, aveva detto. Schillaci ha inviato degli ispettori al Careggi: il 23 e il 24 gennaio hanno raccolto i documenti di 85 casi trattati negli ultimi anni. La commissione incaricata ha poi fornito al dicastero i risultati ottenuti dopo l’analisi di tale documentazione. Esiti che sono stati inviati al senatore azzurro che ne ha parlato in occasione di un evento per il tesseramento a Forza Italia organizzato a Firenze.
“Careggi ha violato le regole“, queste le sue parole. “È bene che il governo abbia deciso di ritornare sul tema triptorelina per rivedere un pò le linee guida, perché un bambino di 10 anni che può assumere decisioni irreversibili sui propri orientamenti, sulla propria natura fisica, deve avere assistenza prima di avviare una somministrazione che poi cambia la vita per sempre”. Parole che hanno suscitato non poche polemiche. Sul piede di guerra l’assessora al Welfare e candidata sindaca del Pd Sara Funaro, che insorge: “penso sia stata molto singolare la modalità. Se c’è una relazione, prima dovrebbe essere inviata all’ente interessato e non
annunciata a mezzo stampa dopo un’interrogazione. Detto questo, quando arriverà la relazione, Careggi farà tutte le sue valutazioni. Mi pare che tante famiglie abbiano raccontato e stiano raccontato l’importanza del lavoro svolto dal centro e le tante risposte date”.
Intanto però il procuratore capo fiorentino, Filippo Spiezia, in merito alla relazione ispettiva del ministero della Salute sul centro per la disforia di genere di Careggi, fa sapere: “noi siamo stati notiziati, e la stiamo valutando”. Nel documento infatti, si sottolinea anche che è stata avviata un’istruttoria da parte della Procura di Firenze. Orazio Schillaci ha mandato “un invito alla Regione Toscana a porre in essere, entro un termine definito, una serie di azioni correttive”. A incidere maggiormente sui dubbi sollevati sarebbero il percorso neuropsichiatrico e l’uso della terapia farmacologica con triptorelina.
Alcune delle complessità da sciogliere sarebbero il “non corretto recepimento della determina Aifa n. 21756/2019″, che prevede un supporto psichiatrico per avviare il trattamento con triptorelina, e la mancata trasmissione dei dati all’Aifa sui trattamenti nei minorenni. La risposta della Regione Toscana non si è fatta attendere: il Governatore Eugenio Giai e l’assessore Simone Bezzini lamentano di non aver ancora ricevuto la relazione della Commissione, anche se dal dicastero sottolineano che i documenti sarebbero già stati inviati mercoledì scorso tramite raccomandata e protocollo riservato. Lo scontro politico è continuato, poi, con le parole del responsabile sanità Pd Toscana Marco Niccolai che chiede rabbioso che non si faccia campagna elettorale sulla pelle delle persone“.
La replica di Forza Italia è furente e immediata: “L’assessore toscano Simone Bezzini avrebbe già dovuto rimettere le dimissioni al Consiglio regionale”, “quello di Careggi, il fatto che nessuno abbia controllato, è il più grande scandalo della sanità toscana”, insorge Marco Stella, coordinatore regionale di Fi e capogruppo nel Consiglio regionale. “Nella risposta all’interrogazione parlamentare – sottolinea – ci sono passaggi che evidenziano la mancanza di supporto psichiatrico ai minori come previsto dalla direttiva Aifa”, risposta, aggiunge Stella, “che era stata inviata mercoledì alla Regione. Quindi il governatore Giani e l’assessore alla Sanità non solo non sanno quello che succede a Careggi, ma neanche quello che accade nei propri uffici”.
La responsabile nazionale Libertà & diritti di Sinistra Italiana, Marilena Grassadonia, punta il dito contro il ministro Schillaci, per aver anticipato “a mezzo stampa l’esito dell’ispezione all’ospedale, confermando ancora una volta l’assoluta mancanza di rispetto ed empatia con le tante famiglie che in queste settimane stanno vivendo ore di profonda preoccupazione per la salute e la serenità dei loro figli e figlie” ma “si è accorto
che fa riferimento a linee guida superate nel 2022?”.
“Questa risposta – incalza Gasparri – conferma che la mia interrogazione ha colto un problema vero: a Careggi non si sono rispettate le regole, non si è garantita l’adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia a chi ha dovuto assumere la triptorelina, il farmaco che blocca la pubertà. Il ministero ha dato le indicazioni alla Regione per correggere le inadempienze, la procura ha la relazione che rileva le inadempienze e farà le sue determinazioni”. A chiudere la polemica è il ministro Schillaci che taglia corto: ”La relazione è stata mandata mercoledì scorso, c’è una nota. Credo sia arrivata. Non abbiamo intenzione di avercela con nessuno. Polemica politica? Non lo so, noi abbiamo mandato in tempo”.