La protesta di Greenpeace: un maiale gigante posizionato davanti al Parlamento

Ai piedi della “installazione” è comparso anche un cartello con scritto: “Chiedo una legge per andare oltre gli allevamenti intensivi!”.

Roma – Un maiale di cartapesta, alto più di due metri, posizionato davanti alla Camera dei deputati. Sul fianco dell’animale, una scritta in vernice nera: “Onorevoli non potete più ignorarmi”, mentre ai piedi della “installazione” è comparso anche un cartello con scritto: “Chiedo una legge per andare oltre gli allevamenti intensivi!”. Una protesta, quella di Greenpeace, per veicolare un messaggio forte e chiaro al Parlamento: “vogliamo che la nostra proposta di legge per trasformare il sistema degli allevamenti intensivi sia discussa al più presto alla Camera”. Circa un anno fa, sottolinea l’organizzazione, è stata presentata una proposta di legge “per chiedere una transizione agro-ecologica del comparto zootecnico”. 

L’obiettivo, spiega Greenpeace, vuole essere quello di “passare da un sistema di allevamento di tipo intensivo a un modello agro-ecologico, molto meno impattante dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Ma oggi, dicono gli attivisti, “il nostro testo di legge attende ancora di essere calendarizzato per essere discusso. Cosa si aspetta a fare questo passo fondamentale per il pianeta, le persone e gli animali?”. Gli allevamenti intensivi “divorano tonnellate di mangimi che per essere prodotti richiedono circa il 70% dei terreni agricoli e oltre due terzi dell’acqua impiegata in agricoltura in Europa: risorse preziose che potrebbero essere destinate al consumo diretto umano o al ripristino degli habitat naturali”.

Un’altra installazione a Roma

Tra l’altro, conclude l’organizzazione, l’industria di settore “produce rifiuti che l’ambiente non riesce a smaltire: i liquami che derivano dagli allevamenti intensivi inquinano infatti terreni e risorse idriche, soprattutto in aree ad alta intensità zootecnica come la Pianura Padana, dove sono anche maggiori gli impatti sulla salute umana”. Ma nonostante questa situazione, “gli animali allevati ogni anno in Italia sono oltre 700 milioni”. La proposta di legge per cambiare il sistema degli allevamenti intensivi in Italia, è stata presentata da Greenpeace insieme a ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia, e depositata il 6 marzo del 2024 con le firme di 15 parlamentari, provenienti da 5 diversi gruppi politici.

Nel testo della proposta si legge che l’attuale “comparto agro-zootecnico soffre di grandi iniquità: l’80% dei fondi europei per l’agricoltura italiana finisce attualmente nelle casse di appena il 20% di aziende agricole. Questo sistema, di fatto, penalizza le piccole aziende e favorisce quelle di maggiori dimensioni: secondo Eurostat, in poco più di dieci anni (tra il 2004 e il 2016) l’Italia ha perso oltre 320 mila aziende, ha assistito a un calo del 38% delle aziende più piccole, a un aumento del 23% di quelle più grandi e del 21% di quelle molto grandi”. 

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