La Lega Nord condannata a risarcire 3 milioni di euro all’ex avvocato di Bossi

Sentenza in favore del legale Matteo Brigandì. Escluso invece che la Lega Salvini Premier debba rispondere in solido del risarcimento.

Milano – Il Tribunale civile del capoluogo lombardo ha condannato Lega Nord per l’indipendenza della Padania al pagamento di 3 milioni di euro in favore dell’avvocato Matteo Brigandì, ex legale storico di Umberto Bossi ed ex parlamentare del movimento “a titolo di compensi professionali”. Lo si legge nel provvedimento firmato dal giudice Sarah Gravagnola e depositato nei giorni scorsi. Era stato l’ex legale del Carroccio, assolto penalmente dalle accuse di patrocinio infedele e autoriciclaggio, ad avanzare una causa civile lamentando di non aver ricevuto le parcelle annuali da 250 mila euro, per gli anni dal 2000 al 2020, in qualità di capo dell’ufficio legale interno del partito.

“Sono senz’altro dovuti i compensi dall’anno 2000 al mese di ottobre 2012 in forza della scrittura del gennaio 2012 a firma dell’avv. Brigandì e dell’on. Bossi”, si legge nella sentenza. Il documento, di cui è stata contestata la validità dagli avvocati della Lega Nord, è stato dichiarato autentico in relazione alla firma del fondatore del Carroccio, dopo una consulenza tecnica d’ufficio.

Il giudice ha invece escluso che la Lega Salvini premier debba rispondere in solido del risarcimento. Secondo il provvedimento è “innegabile che la comune leadership dello schieramento politico, la condivisione di percorsi elettorali sotto un comune contrassegno di coalizione”, la stessa “visione sociopolitica” e “la scelta di mantenere la sede nel medesimo complesso immobiliare sono dati significativi dell’unitarietà politico elettorale delle ‘due leghe'” ma “non consentono di ritenerle un unico partito né tanto meno un unico centro”.

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