La campana dei “non nati”, il dibattito infiamma

L’iniziativa del vescovo di suonare una campana ogni sera alle 20, accende polemiche su aborto, diritti LGBT e laicità dello Stato.

Sanremo – Ha acceso un forte dibattito l’iniziativa promossa dal vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Antonio Suetta, che dal 28 dicembre ha disposto il suono quotidiano di una campana dedicata ai bambini non nati. Ogni sera alle 20, dalla torretta della curia di Villa Giovanna D’Arco, risuonano i rintocchi di quella che è stata ribattezzata “campana dei bimbi non nati”, pensata come richiamo alla coscienza, alla riflessione e alla preghiera.

L’idea nasce, secondo quanto spiegato dalla Diocesi, dal desiderio di ricordare i feti abortiti e di dare voce a chi non ha potuto averla. La campana, benedetta il 5 febbraio 2022 durante la veglia per la Giornata della Vita nella basilica concattedrale di San Siro, porta incisa la scritta “Quaranta giorni per la vita – 28 dicembre 2021 – 6 febbraio 2022. A tutti i bambini non nati”, insieme al nome del vescovo. Il suono serale vuole essere un invito al silenzio, alla compassione e alla speranza.

Lo stesso Suetta ha chiarito che l’iniziativa intende ribadire la posizione della Chiesa sull’aborto, definito non un diritto ma un delitto, sottolineando come l’accoglienza dei fedeli sia stata positiva. La scelta della data del 28 dicembre è legata alla memoria liturgica dei Santi Innocenti Martiri, i bambini uccisi, secondo il racconto evangelico, per ordine di Erode.

La decisione, però, non è passata inosservata e ha sollevato forti critiche, anche alla luce delle note posizioni del vescovo contro la legge 194 e sui diritti della comunità LGBT+. Nella recente lettera pastorale “Pane, non pietre”, Suetta ribadisce una visione dell’accoglienza che non coincide con l’approvazione automatica di ogni situazione, esprimendo riserve su quelle che definisce questioni omosessuali e realtà LGBT. Pur affermando che ogni persona è accolta come figlio di Dio, la Chiesa, secondo il vescovo, non può equiparare ogni comportamento o unione alla visione cristiana del matrimonio e della sessualità.

Sul fronte politico e civile le reazioni sono state immediate. Il consigliere comunale del Pd Edoardo Verda ha definito la campana una scelta che trasforma il dolore in colpa e il simbolo in accusa, sostenendo che la salute non dovrebbe diventare terreno di scontro ideologico. Sulla stessa linea l’ex sindaco di Ventimiglia e attuale consigliere regionale Enrico Ioculano, che ha invitato a rispettare la laicità dello Stato e le coscienze individuali.

Critiche sono arrivate anche dal mondo associativo. Il presidente di Arcigay Imperia, Pierluca Viani, ha evidenziato come, in un contesto globale segnato da guerre e violenze, una guida spirituale dovrebbe concentrare la propria attenzione sulle vittime dei conflitti, degli stupri, della povertà e delle vere tragedie contemporanee, piuttosto che dedicare simboli ai cosiddetti bambini non nati.

Dal Comune di Sanremo non sono giunte prese di posizione ufficiali. Tuttavia, il movimento Generazione Sanremo, coordinato dal vicesindaco Fulvio Fellegara, ha parlato di un’iniziativa giudicata incauta e potenzialmente colpevolizzante nei confronti delle donne, ricordando come l’interruzione volontaria di gravidanza sia un percorso complesso e doloroso che può lasciare segni profondi.

Il dibattito ha assunto rapidamente una dimensione nazionale. La presidente della rete dei centri antiviolenza D.i.Re, Cristina Carelli, ha paragonato l’iniziativa a reazioni violente contro l’autodeterminazione femminile, sottolineando come il coinvolgimento di un’istituzione come la Chiesa evidenzi la natura strutturale del fenomeno.

L’attivista Cathy La Torre ha parlato di una colpevolizzazione sistematica di scelte legittime, denunciando una violazione della laicità dello Stato e un attacco alla legge 194, definita una conquista di civiltà. Per Filippo Blengino, segretario nazionale di Radicali Italiani, si tratta invece di un’operazione politica contro i diritti delle donne, che usa simboli religiosi per delegittimare la libertà di scelta e una legge ottenuta attraverso decenni di battaglie.

Nonostante le polemiche, il vescovo Suetta non ha mostrato intenzione di fare passi indietro. La campana continuerà a suonare ogni sera, con l’obiettivo dichiarato di ricordare il valore della vita, la dignità di ogni essere umano e una risposta cristiana alle ferite del mondo fondata su amore, accoglienza e verità.