Nel paese africano ha già ucciso 70 persone. Sembra non essere una forma di Covid. Il ministro della Salute ha diramato una direttiva.
Roma – C’è una malattia misteriosa che in Congo ha già ucciso 70 persone, soprattutto bambini. Sembra escluso che si tratti di una forma di Covid, anche se ancora non si conosce l’identikit del virus, ma in Italia si alza il livello di attenzione sanitaria. Il ministero della Salute ha diramato infatti una direttiva alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera invitando a “fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Congo”. Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali “stano lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il Paese, già recentemente colpito dall’epidemia di mpox”.
Ma cosa sappiamo di questa malattia misteriosa? La maggior parte delle persone decedute ha un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, e i sintomi includono febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, difficoltà respiratorie e anemia. La sintomatologia è simil-influenzale, quindi probabilmente di origine infettiva diversa da quelle conosciute che ha però un evolutivo molto rapido che può ricordare i filovirus come ebola. I primi casi in Congo sono stati rilevati alla fine di ottobre. Gli specialisti hanno già concluso che si tratta di una malattia che colpisce l’apparato respiratorio ma hanno escluso il covid.
“Attualmente si sta studiando come possibile causa un agente patogeno respiratorio come l’influenza o il Covid-19, insieme a malaria, morbillo e altre malattie”, ha evidenziato l’Oms. “Finora la malattia è stata segnalata in sette delle 30 zone sanitarie della provincia di Kwango. La maggior parte dei casi sono segnalati in tre delle sette zone sanitarie colpite”. L’Organizzazione mondiale della sanità ha inviato una squadra di tecnici, oltre a un team già presente sul posto.
“Sono preoccupato perché non conosciamo l’agente eziologico ma sono anche tranquillo sul fatto che c’è un cordone sanitario in questo momento da parte dell’Oms che circonda l’area seguendo le regole internazionali”, ha detto a Tgcom24 Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Roberto Burioni, microbiologo e virologo, docente dell`Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha parlato di “malattia sconosciuta di probabile origine infettiva. Quadro clinico strano (anemia!), non mi piace. Per carità nessun panico, ma attenzione. Nel mondo moderno i virus – come abbiamo visto – si spostano molto velocemente”.