L’indagine trae origine dalla denuncia di Daniele Capezzone destinatario di alcuni messaggi minatori sul proprio profilo Instagram.
Milano – “Mi esploderò. Io percorrerò questa strada fino alla morte. Io sono sul sentiero di Dio. Morirei per questa strada perchè sono sazio”. E’ uno dei proclami di El Mahdi Tbitbi riportati nella misura cautelare firmata dalla gip Lorenza Pasquinelli. La polizia di Milano ha arrestato in un centro di accoglienza per stranieri il 28enne di origini marocchine per istigazione al terrorismo internazionale. Il giovane era noto alle forze dell’ordine per precedenti di reati contro la persona e il patrimonio e in materia di stupefacenti. Ma poi le manette sono scattate dopo la denuncia presentata da un cittadino per minacce ricevute sui social. Il 28enne, stando alle primissime informazioni fornite dalla questura meneghina, non si era finora mai “evidenziato in contesti d’interesse”, collegati al terrorismo.
E non è tutto. In diverse occasioni, El Mahdi Tbitbi, avrebbe preso di mira anche la premier Giorgia Meloni e altri esponenti politici italiani come Matteo Salvini, Matteo Renzi e Giuseppe Conte. “Fra un mese io vado, spero per sempre. Siate pronti alla guerra”, scriveva in un commento Instagram il 30 novembre 2023,
menzionando i profili della premier e del leader del Movimento 5 stelle. Sempre a loro, e stavolta anche a Papa Francesco, è stato poi inviato lo scorso aprile un video in cui l’uomo manifesta i suoi pensieri sulla Pasqua cristiana: “saprete che quando comincerà l’apocalisse come c’è scritto nel Vangelo”, affermava. “Sarete di quelli che saranno annientati, ma così tanto brutalmente che guarda…”.
In altri casi Tbitbi aveva tentato invece di attirare l’attenzione di diversi capi di Stato esteri e personalità
politiche, tra cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Donald Trump e Joe Biden, cercando di inviare loro un video che mostrava quattro persone in territorio palestinese vittime di un raid israeliano. Lo scorso agosto, infine, avrebbe mandato loro un post in cui “rivolgeva un perentorio comando a convertirsi all’Islam”. Il capo della sezione anti-terrorismo della Digos, Beniamino Manganaro, a margine della
conferenza stampa che si è tenuta in questura a Milano per l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo, nei confronti del marocchino arrestato ha fatto il punto.
“L’attività ha evidenziato un percorso di radicalizzazione in atto da parte di questo soggetto che da un
momento all’altro aveva virato da uno stile di vita prettamente occidentale, quindi perfettamente integrato nel Paese, a delle esternazioni dal tenore marcatamente radicale e anche antioccidentali. In più occasioni – ha detto – si era dichiarato un mujaheddin pronto ad andare a combattere. Si erano acuite dopo i fatti del 7
ottobre 2023. L’attività investigativa scaturisce sia da attività preventiva che noi svolgiamo quotidianamente, sia da una querela di minacce sul web”. Il provvedimento è stato emesso dal gip presso il Tribunale di Milano.
E ancora il capo della Digos: “L’autorità giudiziaria ha rilevato un crescendo preoccupante di questo percorso di radicalizzazione unito al fatto che aveva prenotato un aereo per recarsi in Giordania, non escludendo la possibilità di recarsi altrove. Nelle sue esternazioni online pubblicava esternazioni radicali anche sull’attuale contingenza politica e sul quadro geopolitico internazionale e talvolta le inviava in maniera massiva ai profili social ufficiali di numerosi esponenti politici sia del mondo occidentale che arabo. Post mandati anche al presidente egiziano, a Netanyahu, a personalità del mondo politico occidentale”.
Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 28enne, nato in Marocco, il gip Lorenza Pasquinelli riporta l’origine dell’indagine – nata nel dicembre del 2023 da una denuncia dell’ex onorevole Daniele Capezzone destinatario di alcuni messaggi minatori sul proprio profilo Instagram – e di come il giovane ‘mujaheddin’ accelera il suo percorso di radicalizzazione verso l’estremismo islamico già nel marzo scorso. Nel provvedimento sono elencati i messaggi deliranti e minacciosi nei confronti dei maggiori esponenti della politica nazionale – la premier Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini e ancora i leader di partito Giuseppe Conte e Matteo Renzi – ma anche le parole social rivolte a Papa Francesco e il tentativo di mandare un video di alcune vittime palestinesi di un raid israeliano al primo ministro Netanyahu, al presidente Usa Biden e all’ex presidente Trump e ad altri leader mondiali.
E sempre sui social, il mediatore culturale e interprete di arabo all’interno di comunità di accoglienza per minori stranieri, esprime il concetto del martirio: “Mi esploderò…io percorrerò questa strada fino alla morte...sono disposto a morire con i musulmani e i credenti”. Infine, nell’ultimo periodo, si dice pronto a supportare la causa palestinese. Lo scorso 10 giugno, in un’intercettazione in lingua araba con sua madre, il 28enne fa presente di stare “vivendo momenti difficili” e di “pensare soltanto di andare a morire con i soldati…di andare a combattere in Palestina”. Solo di poche settimane fa l’attacco social ai Giochi olimpici di Parigi. Lo scorso 1 agosto, l’uomo pubblica su Facebook e Instagram un messaggio per chiedere ‘Stop Olimpiadi vergognose’, esprimendo così il suo disappunto per l’evento. Messaggio inviato a diverse personalità (istituzionali e non) sia del mondo occidentale che del mondo arabo, tra le quali il presidente americano Biden, l’ex cancelliera tedesca Merkel, il ministro Antonio Tajani, il calciatore Cristiano Ronaldo e associazioni pro Palestina.