L'esemplare solidarietà dei cittadini di Lipari dimostra grande sensibilità nei riguardi degli animali d'affezione. Michela Brambilla e lo stesso sindaco Marco Giorgianni si sono subito mobilitati con la Protezione Civile e l'Enpa
Isole Eolie – Tutta Lipari si è mobilitata per salvare Cesare, il cane finito in una gola profonda in Contrada Lami. Dall’Enpa a Michela Brambilla, nessuno si è tirato indietro.
Dopo i tentativi fatti dai Vigili del Fuoco, affiancati dal volontario Angelo Cannistrà, si è mossa anche la Protezione Civile.
Purtroppo i tentativi per individuare e raggiungere la povera bestiola si sono rivelati vani per via della fittissima vegetazione del vallone, composta per lo più da estesi roveti.
Si può solo cercare di seguire l’abbaiare del povero quattro zampe ma inutilmente e nel frattempo gli esperti si cimentano nelle ricerche da più versanti ma anche la discesa più coraggiosa si rivelerà inutile.
Si chiede aiuto anche all’Associazione ARE di Lipari che mette a disposizione un drone.
Anche in questo caso, tuttavia, dopo aver sorvolato il territorio, la ricerca si rivelerà inutile.
A dare l’allarme è stata la veterinaria Santina Currò che, tramite i social, ha invitato gli esperti a raggiungere le Eolie, lanciando un vero e proprio SOS che non è rimasto inascoltato.
Gli ultimi a scendere in campo, in ordine di tempo – grazie all’appello di un’altra veterinaria, Laura Gulotta – sono stati due speleologi arrivati da Catania: Angelo Leotta e Danilo Salerno.
Insieme alla Protezione Civile, diretta da Nico Russo e con l’aiuto tanti isolani, i due esperti si calano di nuovo nel vallone, seguendo i consigli telefonici della signora Fagotto (che ha contattato gli speleologi dopo l’appello della dottoressa Gulotta).
Presenti anche un volontario con il proprio cane e un cittadino dotato di motosega per cercare di farsi strada nella vegetazione ostile.
Purtroppo, dopo ore di ricerche, anche gli esperti sono stati costretti a smobilitare, loro malgrado.
La certezza che il cane in difficoltà sia effettivamente Cesare non c’è, considerando il fatto che nessuno è riuscito a vederlo. Ci si basa esclusivamente sulla parola del proprietario, che afferma di aver riconosciuto il guaito della propria bestiola.
L’ultimo tentativo è stato effettuato lo scorso 1 aprile, quando l’attivista romana Cristina Grillo decide di tentare la strada non ancora battuta del drone termico.
Dopo un’intera giornata di ricerca la volontaria riesce a contattare la Digital 4 Heritage, società di ingegneria di Troina, in provincia di Enna.
Pagando di tasca propria la signora Grillo riesce a concordare l’utilizzo di un drone sofisticato con l’ingegnere Alessandro Linguanti e dopo aver superato la barriera della burocrazia, riescono infine nell’intento, anche grazie al sindaco di Lipari Marco Giorgianni che ha immediatamente rilasciato l’autorizzazione a sorvolare la zona.
Il drone termico, guidato dal pilota-istruttore Sergio Rotondi (membro della Protezione Civile e dell’Arci Caccia etnea) coadiuvato da Camillo Di Maria (operatore drone e supporto logistico Arci Caccia), ha scandagliato il territorio interessato dalle 5.00 alle 8.00 di mattina quando la temperatura si rivelava ottimale per la tipologia della ricerca ma nessuna traccia di calore veniva rilevata nella vasta area sorvolata.
Al momento le ricerche sono state sospese.
Sperando ancora che ci possa essere un lieto fine a questa vicenda in cui decine di persone hanno dato prova di straordinaria solidarietà, ci teniamo ad esporre una nota dell’Enpa con la quale si dissuade la popolazione ad addentrarsi in queste zone, considerando che né i Vigili del Fuoco, né la Protezione Civile sono stati in grado di affrontarne le difficoltà.
Anzi potrebbe essere l’occasione giusta per mettere definitivamente in sicurezza alcune aree a rischio, per evitare incidenti a persone e animali domestici.
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