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Intascano cinque milioni per i migranti senza fare accoglienza: tre onlus nel mirino

Dal 2014 al 2018 sono 29 i bandi finiti sotto la lente della Guardia di finanza. Truffate le prefetture di Lodi, Pavia e Parma.

Lodi – La Gdf ha accertato un danno erariale di oltre 5 milioni di euro ai danni delle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia, relativo a contributi pubblici utilizzati e destinati invece ai servizi di accoglienza dei migranti e richiedenti asilo. In questo contesto la Procura della Corte dei Conti lombarda sta procedendo sul conto di 11 persone e tre soggetti giuridici.


Gli accertamenti erariali hanno preso avvio dalle risultanze di pregresse indagini penali condotte dai militari di Lodi (per le quali è già intervenuta una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano), concernenti un’associazione per delinquere finalizzati all’indebita aggiudicazione, per il tramite di tre onlus appositamente costituite, di numerosi bandi di gara emessi dalle Prefetture per il servizio di accoglienza dei migranti e richiedenti asilo.

Dalle carte dell’inchiesta spicca il ruolo di undici persone che avrebbero utilizzato le Onlus, approfittando
dell’emergenza migranti, col solo obiettivo di ottenere l’affidamento dei servizi di accoglienza in assenza dei
previsti requisiti
, traendo così in inganno le Prefetture di Lodi, Parma e Pavia ed aggiudicandosi illecitamente,
nel periodo dal 2014 al 2018, risorse finanziarie per oltre 8 milioni di euro in relazione a 29 bandi di gara.

False fatturazioni per attestare un’accoglienza mai prestata

E’ stato contemporaneamente accertato l’utilizzo sistematico di false fatturazioni per attestare l’erogazione di servizi di accoglienza in gran parte non resi, rendicontare spese in realtà non sostenute e coprire consistenti prelievi di denaro atti a distogliere risorse pubbliche conseguite, nonché la realizzazione di ulteriori artifizi e raggiri quali la presentazione del medesimo documento fiscale per le rendicontazioni relative ad aggiudicazioni diverse, l’attestazione di prestazioni lavorative in realtà non rese e l’indebita destinazione di una parte dei fondi per finalità diverse da quelle previste.

Sulla scorta della ricostruzione investigativa effettuata e degli accertamenti svolti sulla consistenza patrimoniale, la Corte dei Conti ha notificato agli 11 soggetti responsabili un provvedimento di sequestro conservativo, per effetto del quale sono stati sottoposti a vincolo 9 beni immobili, 21 autoveicoli, 37 rapporti di conto corrente, 4 quote di partecipazioni societarie e 9 crediti da rapporto di lavoro.

Inoltre i responsabili dovranno comparire in udienza per il pagamento in favore delle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia, dell’importo di oltre 5 milioni di euro, pari al danno erariale definitivamente accertato, al netto delle spese effettivamente sostenute.

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