Ad un anno dal colpo i carabinieri hanno chiuso l’inchiesta: ordine d’arresto per quattro palermitani, tre già in carcere per altri reati, un altro ricercato.
Ferrara – A conclusione di una laboriosa inchiesta i carabinieri hanno identificato gli autori della rapina alla Banca Centro Emilia portata a termine il 27 settembre dell’anno scorso. Il cerchio si è chiuso intorno a quattro palermitani (tre dei quali con precedenti specifici) ritenuti responsabili di rapina aggravata e sequestro di persona. Il provvedimento ha raggiunto tre degli indagati in carcere, dove sono detenuti per altri reati: il quarto complice è ancora attivamente ricercato.
I cittadini di Ferrara la ricordano ancora, la rapina “come nei film americani” avvenuta ai danni della “Banca del Centro Emilia” di via Porta Romana il 12 settembre 2022. Ingente il bottino: 60mila euro in contanti e 250.000 euro di gioielli e preziosi. Particolarmente efferate le modalità; sei persone legate mani e piedi e rinchiuse in uno sgabuzzino nell’ambito di un colpo studiato fin nei minimi dettagli, da evidenti professionisti del settore.
Sono circa le 07:45 quando la direttrice della filiale, sollevata la saracinesca ed entrata per prima nella banca, sente suonare l’allarme. Pensa ad un falso contatto, chi rapinerebbe una banca alle 7 del mattino? E invece l’allarme scatta perché, esattamente nel momento in cui la direttrice entra nella filiale, i rapinatori abbattono le inferriate poste a protezione della finestra del bagno collocata in un cortile interno sul retro della banca, tagliate la sera prima con il favore del buio. La donna viene rapidamente aggredita da tre uomini travisati ed armati, che la immobilizzano.
Stessa sorte subiscono nei minuti seguenti due dipendenti e tre clienti (tra cui una donna incinta), che ignari di quanto stava accadendo, accedono ai locali della banca, dove vengono privati del telefonino, legati a mani e piedi con fascette da elettricista e chiusi, insieme alla direttrice, in una stanza, per tutta la durata della rapina, terminata la quale i rei si danno alla fuga. L’allarme scatta alle 10 circa, quando un altro cliente, accedendo in banca e trovandola aperta ma completamente vuota, allerta i carabinieri che, intervenuti sul posto, provvedono a liberare gli ostaggi, tutti incolumi ma estremamente provati.
Preparato nei minimi dettagli il colpo era stato portato a termine da una banda di professionisti. Ma un errore l’avevano commesso, una dimenticanza che gli risulterà fatale. Analizzando migliaia di ore di riprese video i militari si sono accorti che qualche giorno prima del colpo, un presunto cliente aveva assunto un comportamento anomalo, aggirandosi nei locali della banca con un cellulare impugnato in modo singolare: in verticale di fronte al petto ed appoggiato ad un giornale, posizione congeniale per poter riprendere gli ambienti interni. Il medesimo soggetto veniva poi inquadrato, da un’altra telecamera, all’esterno della banca, il giorno della rapina, nell’evidente ruolo di “palo”. E’ partendo da questo elemento che l’Arma ha avviato la decisiva attività investigativa che ha permesso di raccogliere indizi univoci e concordanti nei confronti dei quattro arrestati.