Le denunce nei confronti di Kadir parlano di “manipolazioni” psicologiche e divieti ferrei. Fino a quattro giorni di digiuno per purificarsi.
Lecce – Forse è un vizio dei santoni smentire qualsiasi illazione sulle loro opere spirituali e sulla fondatezza della loro missione. E allontanare ogni sospetto di manipolazione psicologica. Fatto sta che anche Kadir, un 40enne a capo della presunta setta con sede in una casa alla periferia di Miggiano, in Salento, nega ogni accusa che gli hanno rivolto i parenti di suoi seguaci, preoccupati per la sorte dei loro congiunti. La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo per vederci chiaro, ma intanto il guru ribatte: “Non ho mai costretto nessuno a seguirmi, è Cristo che mi difende”. E rimanda al mittente le accuse di violenza privata mosse nei suoi confronti.
In una denuncia si parla delle regole “della casa”, dal divieto di lavorare, di avere rapporti sentimentali e sessuali per lunghissimi periodi, oltre al divieto di consumare cibo e acqua se non in ridottissime quantità. Nella casa mancherebbe anche l’energia elettrica. Una vita nell’ombra e piena di privazioni, a detta di chi vuole smascherare Kadir.
I carabinieri si sono recati sul posto, hanno ascoltato gli ospiti di quella che sembra una comunità, e pare che finora non abbiano ravvisato estremi di reato. Anche se in una denuncia si legge che un 44enne avrebbe riferito al padre, che Kadir imporrebbe fino a quattro giorni di digiuno, al fine “di purificare lo spirito e il corpo“, pena la minaccia di “mali ingiusti“, come la morte dell’anima e la perdizione dello spirito. L’esistenza della presunta setta guidata dall'”eletto” la cui missione sarebbe quella di avviare le persone verso un percorso di purificazione del corpo e salvezza dell’anima attraverso regole, divieti ferrei e limitazioni, è balzata alle cronache quando Kadir è stato raggiunto da due denunce-querele.
Una denuncia è firmata dal padre di un adepto foggiano che, dopo aver saputo dell’esistenza del gruppo e delle sue finalità su Facebook, nel settembre 2023 ha deciso di trasferirsi nella casa del “santone”, trovando altri seguaci provenienti da altre regioni. Sono state avviate le indagini ma Kadir nega: “4/5 di ciò che viene detto è falso, Nessuna imposizione. Non ho nulla da nascondere”, ha detto ai microfoni del Tg1.
Anche i genitori di una ragazza siciliana, che è tra gli adepti del “santone” di Muggiano hanno sporto denuncia. Dagli atti depositati emerge che il santone sarebbe entrato in possesso anche delle somme di denaro inviate più volte dai familiari a un suo adepto. Non solo, del mantenimento del 44enne sarebbero costretti ad occuparsi gli altri membri del gruppo e lui stesso, attraverso attività di mendicanza o lo svolgimento di lavori umili e degradanti.
Nel caso del 44enne “I genitori hanno deciso di sporgere denuncia perché sono preoccupati dallo stato psicofisico del figlio – ha spiegato l’avvocata Rita Ciccarese -. Per loro il figlio sarebbe schiavo di una manipolazione psicologica. Già affetto da una particolare forma di anemia che dovrebbe essere tenuta sotto controllo, la malnutrizione ne avrebbe ulteriormente debilitato il fisico. Invano i genitori hanno tentato di convincerlo a fare rientro a casa”. Il reato ravvisato nella denuncia-querela è di violenza privata. “E’ un caso difficile – ha detto l’avvocata salentina – perché in Italia il reato di plagio è stato abrogato“.
Ma il guru ribatte alle accuse: “Io sono qui ad attuare semplicemente la parola di Dio – sostiene Kadir – non sto tenendo nessuno a digiuno. Le persone che sono con me hanno creduto, mi stanno ascoltando, mi stanno seguendo, stanno cercando di attuare ciò che il Cristo comanda loro di fare“. La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sulla setta che ha la propria sede in una casa senza elettricità alla periferia di Miggiano L’indagine è partita dopo due querele presentate contro il santone e il suo gruppo spirituale, che si sarebbe appropriato anche del denaro inviato dai familiari di uno degli adepti.