Inchiesta Bari sui conti spiati, Coviello ha visto anche movimenti delle carte di credito

Dei quasi 7mila accessi abusivi 34 hanno riguardato politici, 43 sono personalità dello sport e dello spettacolo e 70 persone della banca.

Bari – Non solo una sbirciatina ai conti correnti. L’ex dipendente di Intesa Sanpaolo indagato dalla Procura barese per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato avrebbe spiato anche i movimenti delle carte di credito di politici, ministri, magistrati, sportivi e personaggi famosi. Inoltre, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani sarebbe riuscito a consultare anche i conti di altre banche. Si allarga il campo d’indagine sulle mosse di Vincenzo Coviello. La mole degli accessi sarebbe enorme e, a differenza di quanto accaduto nel caso dell’indagine di Perugia sulla fuga di notizie, non si tratterebbe di segnalazioni di operazioni sospette della Uif o di dati di inchieste giudiziarie, ma di notizie molto più private e delicate, come i movimenti dei conti correnti.

Gli accessi sarebbero stati quasi 7mila, realizzati tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024, e avrebbero più in particolare riguardato gli oltre tremilacinquecento clienti portafogliati di 679 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia. Secondo fonti accreditate in un numero elevato di casi si tratta di accessi avvenuti una sola volta, il tempo di accesso e consultazione dei conti da parte del 52enne. Pochi secondi o minuti e, a quanto risulta, non sono stati scaricati file. A partire da ottobre 2023, ovvero da quando il sistema di controllo della banca ha individuato le anomalie, non sono più stati effettuati accessi nei conti di personalità con rilievo pubblico, i successivi riguardano persone fisiche e giuridiche attinenti alla sfera personale, locale e professionale dell’ex dipendente.

Dei quasi 7mila accessi relativi ai circa 3.500 clienti di Intesa Sanpaolo, 34 hanno riguardato politici mentre altre 43 sono personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e altro. A queste si aggiungono circa 70 figure interne alla banca, in particolare ruoli apicali e manager. Nel mirino del bancario, oltre alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sua sorella Arianna, a numerosi altri politici di maggioranza e opposizione, ex premier come Mario Draghi, Massimo D’Alema e Matteo Renzi, sarebbe finito anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, già vittima delle attenzioni dei dossieraggi al centro dell’inchiesta di Perugia sul finanziere, Pasquale Striano. Proprio Crosetto è intervenuto su X facendo notare che si tratta di una fatto “gravissimo per chiunque. E tutti dovremmo condannare e scandalizzarci. Anche, consentitemelo, quando si parla di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, al di là del fatto che siano Premier o il Ministro della Difesa, pro tempore”.

Il ministro della Difesa si è lasciato andare a uno sfogo: “spiare i conti correnti, le carte di credito, i movimenti bancari, significa sapere tutto di una persona e della sua famiglia. Tutto ciò che fa, tutte le sue abitudini. Significa sapere in che ristorante o pizzeria potrei trovarlo oppure dove andrà in vacanza. Significa conoscere la scuola dei figli, dove la moglie fa la piega, dove la famiglia fa la spesa. Significa conoscere la sfera intima e privata di ognuno”. Oltre a lui tra gli spiati c’è sua moglie Graziana Saponaro, in compagnia di personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport come Paolo Bonolis e Francesco Totti. Ma anche Raffaele Fitto, Nichi Vendola, Luca Zaia, Michele Emiliano e Antonio Decaro, l’ex ministro grillino Luigi Di Maio e la deputata di Forza Italia Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi, i figli di quest’ultimo Marina e Piersilvio, ma anche Al Bano, Zucchero e Paola Egonu.

Il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha definito quanto accaduto “un vero e proprio attentato alla democrazia”. “Il problema vero – ha detto – è che c’è qualcuno in Italia che non ha accettato di aver perso le elezioni. Qualcuno cerca in tutti i modi, anche illegittimi e scorretti di provare a condizionare o a ribaltare il risultato elettorale”. E il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto alla festa de Il Foglio, si spinge più in là: “in un’azione sistematica di spionaggio e dossieraggio di grandi personaggi politici, in gran parte appartenenti ad una parte politica, è chiaro che c’è forte il sospetto della volontà di creare un’alterazione del percorso democratico”.

Per il titolare del Viminale, “il tutto è finalizzato alla delegittimazione e alla destabilizzazione del quadro politico”. Spetta alle indagini giudiziarie, ha aggiunto, “dire esattamente che cosa è accaduto, ma si tratta di fenomeni preoccupanti, sebbene il sistema abbia i suoi anticorpi: difficilmente oggi certe cose possono essere fatte senza essere scoperti, magari dopo, dobbiamo attrezzarci per cercare di fare in modo di prevenirle”. Anche Bankitalia vuole dei chiarimenti e chiede documenti a Intesa SanPaolo per capire come sono avvenuti gli accessi ai conti. La Banca d’Italia ha chiesto all’istituto dove lavorava Coviello “di fornire chiarimenti sull’accaduto e sulle iniziative che intende intraprendere al riguardo”.

Lo sottolineano fonti dell’istituto centrale che fanno notare come “la Vigilanza nazionale ed europea analizza i rischi informatici e cybernetici delle banche, chiede loro di rafforzare i presidi di sicurezza e di continuità operativa e prescrive requisiti e misure minime per la gestione del sistema informativo. Spetta alle banche presidiare questi rischi mediante i loro sistemi di controllo interno”. Secondo le fonti Bankitalia l’azione della Vigilanza “non può comunque impedire sempre e preventivamente il verificarsi di singoli fenomeni di malversazione”. Dalle carte dell’inchiesta emerge l’ipotesi degli inquirenti: nel decreto di perquisizione, entrambi i reati contestati, sono stati compiuti dall’impiegato in concorso con una o più persone da identificare, ritenute mandanti degli accessi abusivi al sistema informatico del Gruppo Intesa San Paolo e destinatarie delle informazioni acquisite”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa