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Incendio Rsa a Milano: tutto è partito da una sigaretta

Una sigaretta non spenta, l’esplosione di una bombola dell’ossigeno e poi un fumo nero e tossico che si è portato via sei anziani ospiti della struttura. Ora si indaga sugli impianti antincendio non a norma. La tragedia poteva essere evitata?

Milano – L’incendio divampato nella Rsa “Casa per Coniugi”, che nella notte del 7 luglio ha provocato la morte di sei ospiti, sarebbe partito da una sigaretta non spenta nella stanza 605 che ospitava due delle vittime, Nadia Rossi (69 anni) e Laura Blasek (86 anni).

È quanto emerge dai sopralluoghi eseguiti dai Vigili del fuoco che nella giornata di ieri, a braccetto con le forze dell’ordine, hanno setacciato l’intera struttura. Una costruzione che ha evidenziato gravi lacune da un punto di vista dell’agibilità: sistemi antincendio non a norma, con impianti di rilevazione fumo malfunzionanti ed estintori e porte tagliafuoco fuori uso.

Problematiche che interessavano la Rsa da diverso tempo e che sono state segnalate più volte dai sindacati e da un volantino ancora presente in bacheca – e che oggi assume i contorni di un triste presagio – a firma di Claudia Zanetti, direttrice della Proges che gestisce la casa di riposo andata a fuoco. Gli inquirenti stanno anche indagando sui pochi operatori in servizio, appena sei per 150 ospiti della struttura.

I vigili del fuoco ancora sul posto (Foto Mianews)

“Il punto di origine dell’incendio è il letto di una persona ricoverata” sono le parole della  procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano specificando che “le dinamiche restano ancora tutte da chiarire”. Sviluppo di una vicenda che – sempre secondo i primi rilievi – ha visto le braci del mozzicone della sigaretta innescare una bombola dell’ossigeno che sarebbe poi esplosa come dimostrano i piccoli frammenti di lamiera bruciata rilevati dagli inquirenti. Esplosione che ha generato una coltre di fumo e tossica che si è propagata dal primo piano in su, uccidendo anche la 75enne Paola Castoldi, l’84enne Loredana Labate e l’85enne Anna Garzia e il 73enne egiziano Mikhail Duci. In mattinata sul posto anche l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso che ha sottolineato quanto “il rapido intervento dei Vigili del fuoco ha evitato che la tragedia assumesse contorni ancora più tragici”.

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